Asm, infortuni in serie: altolà dei lavoratori

Assemblea del personale convocata dalle rsu. Al centro le condizioni di lavoro sulla raccolta differenziata: «Confronto altrimenti protestiamo»

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La ‘minaccia’ è quella di attuare «ulteriori iniziative di protesta» – ergo, lo sciopero – che potrebbero creare più di un grattacapo al servizio di raccolta dei rifiuti e quindi agli stessi cittadini-utenti. Il motivo: i pesanti carichi di lavoro a cui il personale Asm sarebbe soggetto – l’assemblea dei lavoratori convocata dalla rsu si è tenuta giovedì mattina – in particolare sul fronte della raccolta differenziata, con numerosi infortuni più e meno seri anche negli ultimi tempi.

Problemi in serie

Durante l’assemblea i lavoratori hanno espresso una serie di disagi e preoccupazioni, partendo dalla raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ – «di per sé una tipologia di lavoro gravosa ed usurante» – ma anche la mancanza di revisione del progetto ATI4, con alcune zone di raccolta che «hanno evidenziato forti criticità e che ancora oggi non sono state oggetto di monitoraggio e revisione e la dotazione dei mezzi che, benché afferente a quanto previsto dal progetto, risulta essere ad oggi obsoleta ed inefficiente, determinano problemi organizzativi, difficoltà per i lavoratori ed inefficienze a carico dei cittadini».

«Raccolta ok, ma di chi è il merito?»

«Spiace constatare – affermato i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e le rsu Asm in una nota congiunta – che a fronte degli ottimi risultati ottenuti in questi anni con una raccolta che sfiora il 75%, parte di questo merito non venga riconosciuto alle lavoratrici ed ai lavoratori, ai quali l’azienda chiede sempre di più, senza poi essere sensibile a tematiche che in primis riguardano la salute». Al termine dell’assemblea, le rsu e le organizzazioni sindacali hanno ricevuto il mandato per avviare un immediato confronto con la direzione per risolvere le questioni. In caso contrario – spiegano le sigle – «si avvierà una vertenza con proclamazione dello stato di agitazione ed ulteriori iniziative di protesta».

 

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