Terni, la Rocca brucia: altri cittadini sfollati

Pochi dubbi sulla natura dolosa dell’incendio che mercoledì è tornato a divampare. Indagini a tappeto. Evacuate altre case a vocabolo Toano

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Nuova notte di fuoco e paura, per Rocca San Zenone. Nella serata di mercoledì le fiamme si sono alzate di nuovo, violente, avvicinandosi pericolosamente anche alle case di vocabolo Toano (tanto che alcune di queste sono state evacuate e le famiglie che vi abitano sono finite per strada) illuminando in maniera spettrale quella montagna che per i ternani, ormai, è simbolo di dolore e di rabbia. Dolore per il patrimonio naturale che sta andando distrutto e per il rischio che corre quello storico e artistico. Rabbia per il pensiero che a causare tutto possa essere stata la mano dell’uomo. Volontariamente.

LE FIAMME SI AVVICINANO ALLE CASE – IL VIDEO

«Notte difficile, aspettiamo il canadair» E a far comprendere quanto la situazione sia drammatica, basta il commento di un vigile del fuoco impegnato nel lavoro di contenimento delle fiamme: «Dopo una notte di lavoro, decisamente difficile, siamo in attesa del canadair». Ecco, se anche chi – normalmente, nel senso di affrontare situazioni potenzialmente pericolose – parla così, significa che la faccenda è seria. Maledettamente seria.

Doloso Non ci sarebbero particolari dubbi fra gli inquirenti sull’origine del rogo che da lunedì pomeriggio sta tormentando la zona di Rocca San Zenone e che, oltre a distruggere un’ampia porzione di superficie boscata, sta creando notevoli disagi logistici fra viabilità limitata e residenti evacuati. L’incendio sarebbe infatti doloso, partito da una discarica sottostante il paese, a monte della linea ferroviaria in zona ‘pisciarelli’.

MERCOLEDÌ L’INCENDIO TORNA A SPAVENTARE – IL VIDEO

Nuovi focolai Nel pomeriggio di mercoledì, purtroppo, le fiamme si sono levate di nuovo dal costone della montagna aggredita. La speranza di aver avuto ragione dell’incendio è andata delusa e, adesso, per il personale impegnato in quella zona si prospetta un nuovo lavoro infernale.

INCENDIO IN VALSERRA, LE FOTO DI ALBERTO MIRIMAO

Le fiamme Sono diversi – ed anche piuttosto distanti tra loro – i punti nei quali l’incendio è ripartito e le fiamme si muovono molto rapidamente, alle spalle della rocca superiore, in direzione – seguendo la linea d’aria – del monte della Croce (Forcella di Mezzo), verso Acquapalombo ed anche nell’area compresa tra le due rocche.

Canadair I vigili del fuoco hanno immediatamente richiesto la disponibilità del canadair: senza l’utilizzo dei mezzi aerei il tentativo di spegnimento è più che complicato e, per fortuna, l’intervento aereo è stato garantito. Le ‘bombe’ destinate ad aggredire l’incendio si stanno susseguendo – l’acqua viene prelevata dal lago di Piediluco – e l’azione dal cielo, almeno questo si spera, potrebbe portare ad aver ragione definitivamente del fuoco .

INCENDIO ROCCA SAN ZENONE, LE IMMAGINI

La discarica nel marzo 2016

L’origine L’incendio, questa l’ipotesi, potrebbe essere partito da una discarica – già censita dalle autorità competenti – di cui umbriaOn si era già occupato nel marzo del 2016 (FOTO), a seguito dell’intervento delle guardie zoofile ambientali dell’Enpa di Terni. L’ipotesi principale è che qualcuno possa aver dato fuoco alla massa di rifiuti presenti – scarti vegetali ma anche materiali plastici, televisori, elettrodomestici e, dulcis in fundo, Eternit – innescando l’incendio che sta creando preoccupazione e danni di particolare entità al patrimonio naturale del ternano.

Le indagini Sul punto le indagini condotte dai Carabinieri Forestali di Terni sono caratterizzate dal massimo riserbo. Si parte comunque dall’ipotesi-dolo per capire chi possa aver dato fuoco al materiale, in un’area frequentata non solo da chi abbandona indiscriminatamente i rifiuti, ma anche da diversi soggetti sospetti e già noti alle forze dell’ordine per reati di droga e contro il patrimonio. A creare apprensione è la presenza di amianto che, anche a seguito delle fiamme, rappresenta un ulteriore elemento di pericolo per la salute pubblica, tale da richiedere una specifica operazione di bonifica.

Viabilità e residenti evacuati Al momento – il punto della situazione è stato fatto mercoledì mattina – la situazione logistica relativa alla viabilità stradale ed all’evacuazione dei residenti di Rocca San Zenone (solo pochi di loro hanno usufruito dei posti letto allestiti dalla Protezione Civile di Terni al palatennistavolo De Santis), resta la stessa. È ripresa invece, dalle ore 8 circa, la circolazione ferroviaria sulla tratta Terni-Giuncano della Orte-Foligno. Resta chiusa la strada provinciale della Valserra fra i chilometri 2 e 5 e restano ancora fuori dalle proprie abitazioni i cittadini evacuati martedì pomeriggio.

Al via la bonifica Mercoledì mattina il fumo che si alzava dal costone – di cui andrà valutata accuratamente anche la stabilità in seguito al rogo – era decisamente minore rispetto alle ore precedenti, segnate da un continuo viavai del canadair dei vigili del fuoco fra il lago di Piediluco e la Valserra. Ma nel pomeriggio, complici le elevate temperature ed il vento, il rogo è ripartito in direzioni diverse.

CANADAIR A RIPETIZIONE, IL VIDEO

La prefettura In una nota, gli uffici del palazzo del Governo hanno fatto il punto della situazione di emergenza venutasi a creare in seguito all’incendio della Valserra ma anche di quello scoppiato mercoledì nella zona di Orvieto, a Torre San Severo. «La prefettura – si legge nella nota – ha seguito con la massima attenzione l’evolversi della situazione, in stretto contatto con i vigili del fuoco e con il centro operativo del Comune di Terni, per salvaguardare l’incolumità dei residenti e tutelare le abitazioni ed il patrimonio ambientale delle zone interessate dal fuoco, aggiornando costantemente il Dipartimento di protezione civile presso la presidenza del Consiglio dei Ministri che coordinava gli interventi aerei. Le dimensioni dell’incendio di Rocca San Zenone hanno reso necessaria l’interruzione del traffico ferroviario fra Terni e Giuncano – ripreso alle ore 8 di mercoledì mattina – e della strada provinciale Valserra che sarà riaperta al termine delle operazioni di ripristino delle normali condizioni di sicurezza. Nel centro abitato di Rocca San Zenone sono stati evacuati 62 residenti, ospitati per la notte presso gli impianti sportivi messi a disposizione dal Comune o in autonoma sistemazione. Per la notte è stato disposto un servizio di controllo anti-sciacallaggio nel centro abitato evacuato, svolto dai carabinieri della Compagnia di Terni e delle stazioni limitrofe. Costante l’attenzione della prefettura, dei vigili del fuoco, della protezione civile regionale e dei comuni interessati, oltre che dei volontari, anche sull’incendio sviluppatosi nella zona di Torre San Severo nel comune di Orvieto, dove per gran parte del pomeriggio si è temuto per l’incolumità degli abitanti di tre casali la cui evacuazione è stata evitata nel tardo pomeriggio».

Costone roccioso, via a verifiche Intanto la Provincia di Terni comunica che le verifiche di stabilità e tenuta del costone roccioso inizieranno a partire da giovedì mattina: «Il settore viabilità – la nota – ha incaricato una ditta specializzata che dovrà controllare lo stato delle scarpate in merito alla presenza di eventuali massi da disgaggiare e vegetazione danneggiata da rimuovere per evitare potenziali pericoli per la strada sottostante. Il tratto della SP 67 Valserra che sarà verificato è quello compreso nell’ordinanza di ieri con la quale l’amministrazione provinciale ha interdetto il traffico e previsto una viabilità alternativa. Se al termine delle verifiche emergerà la necessità di interventi di messa in sicurezza del costone roccioso, la Provincia predisporrà una lettera, sottoscritta dal presidente, Giampiero Lattanzi, con la richiesta di attivazione – conclude la Provincia – dei fondi regionali e statali previsti per questo tipo di emergenze, non disponendo l’ente di risorse proprie da poter utilizzare».

Evacuazione prolungata e albergo L’amministrazione comunale, nel primo pomeriggio di mercoledì, ha reso noto che l’evacuazione del centro abitato andrà avanti almeno fino a venerdì: «Visto il protrarsi dello sgombro del centro abitato, la protezione civile comunale ha deciso, per rendere più agevole la permanenza fuori casa delle persone evacuate, di ospitare in albergo chi non ha trovato altro tipo di sistemazione. Al momento sono 15 le persone che da mercoledì sera saranno alloggiate in una struttura ricettiva cittadina. Attualmente il centro abitato di Rocca San Zenone è interdetto e le persone possono recarsi a casa – accompagnate da personale addetto alla sicurezza – solo per prelevare generi di prima necessità. Gli ulteriori due giorni di evacuazione sono necessari in quanto oggi si conta di domare completamente l’incendio a ridosso del centro abitato e che ha interessato la zona boschiva in un raggio di tre chilometri in direzione Acquapalombo; venerdì si procederà alla verifica statica dei massi che sovrastano le case e la strada provinciale Valserra. Solo se non saranno riscontrate criticità sarà possibile il rientro nelle abitazioni. Sul posto sono già al lavoro gli addetti alle reti tecnologiche per riparare alcuni guasti o metterle in sicurezza».

La Polfer Terni presidia la linea interrotta

Polfer in campo Sono state cinque lunghe ore infuocate quelle di martedì pomeriggio alla stazione ferroviaria di Terni, con la circolazione interrotta a causa dell’incendio e con oltre 1.100 viaggiatori da assistere e dirigere verso gli autobus sostitutivi messi a disposizione da Trenitalia. «Una situazione al limite – affermano dalla questura – anche in ragione del caldo opprimente, che la polizia di Stato ha saputo gestire con grande professionalità, mettendo in campo l’esperienza e le competenze del personale in servizio al posto di Polizia Ferroviaria. Dopo aver dato disposizioni per l’interruzione della linea, d’intesa con i dirigenti movimento FS, subito dopo l’arrivo del treno da Roma delle 14.30 diretto a Spoleto, gli agenti hanno avviato le procedure per il trasbordo dei passeggeri. Numerose le persone anziane e i bambini a cui sono state fornite bottiglie d’acqua, assistite ininterrottamente fino alle 19.30, senza che si verificassero problemi di ordine pubblico né di circolazione, con il contatto costante con la sala operativa della questura».

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