Terni, la Tari spacca: minoranze divise

Enrico Melasecche (I love Terni) ‘gela’ Forza Italia: «La tariffa è giusta, inutile ingenerare nella popolazione la falsa speranza di rimborsi che non ci saranno»

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Il tema è urticante. Ma stavolta pare che a far prudere le dita dei consiglieri comunali di minoranza, a Terni, non sia tanto la tariffa della tassa sui rifiuti, quanto la – ormai conclamata – spaccatura all’interno delle opposizioni. Perché alla richiesta di chiarimenti, avanzata da Francesco Ferranti (Forza Italia), sul sistema di calcolo – richiesta fatta all’Asm e all’assessore Giacchetti – è già arrivata una risposta. Ma a darla è Enrico Melasecche (I love Terni), con tanto di tirannia polemica.

Enrico Melasecche

«Tutto regolare» Melasecche dice che «fin dalle prime notizie apparse in cronaca nazionale mi sono preoccupato di accertare se anche la nostra città rientrasse fra quelle obbligate a rivedere i sistemi di calcolo della Tari. Sia da un controllo sommario delle fatture che da una verifica in Asm ho accertato che tutto è regolare e che i calcoli per ogni utenza per l’applicazione della Tari vengono effettuati in automatico con un programma che non reitera la quota variabile anche per le pertinenze come cantine e garage».

Le divisioni Però, poi, il consigliere comunale di opposizione va oltre. Perché non perde l’occasione per allargare il fossato che si sta aprendo tra una parte e l’altra delle minoranze a palazzo Spada e per chiarire da quale parte di quel fossato lui intendere stare: «Pertanto – scandisce – appare inutile ingenerare nella popolazione la falsa speranza di rimborsi che non ci saranno. Come noto, altri aspetti della tariffa non mi vedono d’accordo, come la mancata applicazione della “tariffa puntuale”, chi più differenzia meno paga, ma è aspetto questo ben diverso da quello giustamente sollevato a livello parlamentare da un deputato del M5S in merito al criterio utilizzato dai singoli comuni alcuni dei quali saranno costretti a rimborsare quanto finora fatto pagare in più del consentito».

Francesco Ferranti

Le polemiche Inevitabile pensare ad una replica – indiretta, ma mirata – alla sortita di lunedì del capogruppo di Forza Italia in Comune, Francesco Ferranti: «Chiederò una immediata audizione nella terza commissione consiliare competente in materia della dirigenza dell’Asm e dell’assessore di riferimento», aveva annunciato. Voleva sapere, appunto, come avvenisse il calcolo: ma il ‘compagno di banco’ – memore del fatto che Ferranti e il suo gruppo non hanno aderito alla richiesta di convocare un consiglio comunale dedicato al piano di riequilibrio – invece di passargli il compito, ha alzato la manina ed ha dato la risposta. E come diceva uno: non finisce qui. 

 

 

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