Terni: «Sindaco ‘nostalgico’: basta»

Anpi all’attacco: «Ha incontrato il comitato per il 75° anniversario della Rsi. Volontà di promuovere attività che richiamano il fascismo»

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Una lettera aperta inviata parlamentari ed istituzioni umbre per denunciare il fatto di essere ignorati dal sindaco di Terni, Leonardo Latini, ma non solo. A scriverla è stato il comitato provinciale dell’Associazione nazionale dei partigiani, l’Anpi: «Incontra il comitato per il 75° anniversario della Repubblica sociale italiana, ma alle nostre richieste nemmeno risponde. Basta ‘rovescismo’ storico».

La critica

I membri dell’ufficio di presidenza Anpi sottolineano di «aver appreso con qualche settimana di ritardo che il sindaco il 27 ottobre 2018 ha ricevuto una delegazione del comitato ‘Pro 75° anniversario della Rsi in provincia di Terni guidata dal dottor Pietro Cappellari e da Claudio Pitti. Il suddetto comitato ha illustrato al primo cittadino il programma di attività per far conoscere nel territorio provinciale le ‘gesta’ degli appartenenti alla Repubblica sociale italiana: riteniamo che scegliere di partecipare o non partecipare a eventi e ricorrenze destinati a celebrare momenti che, nel bene o nel male, hanno contributo a formare l’identità di una comunità, non attiene al programma amministrativo ma a scelte politiche e culturali fortemente radicate e trasversali presenti nella nostra città e che chi oggi è chiamato provvisoriamente a rappresentarla, dovrebbe tenere nella giusta considerazione. Da dove nasce questa continua ansia di delegittimare la guerra di Liberazione dal fascismo e dal nazismo e il tentativo di equiparare chi ha causato una tragedia a chi ha salvato l’Italia dalla vergogna della dittatura mussoliniana?».

Rovescismo storico

Il sindaco Leonardo Latini

L’Anpi poi evidenzia che «l’assenza del gonfalone – altro passaggio della lettera – della città di Terni alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi è stato un primo atto molto negativo proprio in relazione a quella che è la storia e la tradizione della nostra città. Stigmatizziamo la volontà dell’amministrazione ternana di promuovere le attività di associazioni che si richiamano apertamente all’esperienza storica del fascismo, quasi in una sorta di rovescismo storico. È forse il prezzo politico che deve pagare il sindaco per il consenso ricevuto da queste associazioni o è forse la conseguenza di proprie convinzioni personali?. Una cosa – conclude l’associazione – però è certa: chi non si riconosce nei valori che hanno ispirato la carta costituzionale è un nostro avversario e lo continueremo a combattere democraticamente e alla luce del sole. E questo dovrebbe essere anche il compito di un sindaco che ha giurato su una Costituzione che è la carta fondante della Repubblica italiana, democratica e antifascista».

Le precisazioni del sindaco Latini

Il sindaco di Terni Leonardo Latini non ha «alcuna preclusione ad incontrare l’Anpi» ed è dunque «disponibile a farlo, compatibilmente con gli impegni quotidiani che non hanno consentito in questi primi mesi di governo di completare molti degli incontri in programma con le tante associazioni presenti in città». Quanto alla polemica sollevata rispetto «a un sedicente comitato per il 75° anniversario della Repubblica sociale», il sindaco Latini precisa che «non c’è stato alcun incontro ufficiale con questo comitato» che il sindaco stesso non ha «mai conosciuto come tale e del quale mai prima d’ora» aveva sentito parlare, «ma un semplice colloquio fuori dalle sedi istituzionali, in un bar del centro per la precisione, con un esponente della Lega, Claudio Pitti, e con il dottor Pietro Cappellari che ha presentato, solo a livello informativo, un progetto di ricerca sul territorio ternano nel ’43-‘44 a nome dell’Accademia della Regione Etruria. Non ne ha fatto seguito alcun impegno né formale, né informale» da parte del sindaco. Per questo il sindaco auspica, «come più volte detto, il superamento del clima di polemiche e di veleni che – a suo parere – non fanno bene alla città e contribuiscono solo a creare inutili tensioni. Questo clima si supera con il dialogo», al quale il sindaco ribadisce di essere «sempre aperto, ma anche cercando di non volgere la testa all’indietro rispetto a conflitti tra ideologie ormai superate dalla storia che a volte sembrano solo nascondere la mancanza di volontà, o l’incapacità di confrontarsi sulle cose concrete, sul presente e sul futuro».

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