Terni, lavoratori Pmal dal prefetto

Ricevuti nell’ambito della mobilitazione nazionale dei dipendenti civili della Difesa. «Preoccupati per il futuro della fabbrica»

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Doppia vertenza, nazionale e territoriale, per i dipendenti del Polo di mantenimento di armi leggere di Terni, ricevuti giovedì mattina dal prefetto Paolo De Biagi in occasione della mobilitazione dei lavoratori civili del ministero della Difesa di tutta Italia. Cgil, Cisl e Uil, insieme alle rispettive categorie, hanno chiesto di tenere viva l’attenzione e di informare il Governo sulle problematiche presenti, più nello specifico, all’interno dell’ex Fabbrica d’armi. «Nel prossimo triennio – hanno spiegato i sindacati – usciranno per pensionamento 202 lavoratori (dei 384 occupati), ne saranno assunti 6 con un concorso che sta chiudendo le ultime fasi in questi giorni. Altre 4 assunzioni ‘promesse’ sono tutte da verificare».

Retribuzione

Questo, secondo le tre sigle, porterà «prima a un depotenziamento e poi alla chiusura della fabbrica». Accanto a questa preoccupazione c’è poi la questione salariale, presente a livello nazionale, «relativa al gap economico esistente tra la retribuzione accessoria dei dipendenti civili della Difesa e quella percepita dai colleghi di pari ruolo e qualifica degli altri ministeri e amminisitrazioni». «Il prefetto si è dimostrato particolarmente attento e sensibile – ha concluso il sindacato – e ha chiuso la riunione dicendo che farà tutto quello che rientra nelle sue competenze, affinché i lavoratori possano vedere ascoltate le proprie speranze».

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