Terni, Lena non molla in ricordo del figlio

A sette anni dalla morte di Maringleno, vittima di un incidente sul lavoro ad appena 25 anni, la madre torna a chiedere giustizia

Condividi questo articolo su

Sette anni di dolore, segnati da un procedimento giudiziario che ha visto una prima sentenza nel luglio del 2017 ma anche e soprattutto dalla battaglia che Lena Dodaj sta portando avanti in prima persona per ottenere quella giustizia che sente di non aver ancora raggiunto. Perché per lei il figlio Maringleno – morto a 25 anni il 18 ottobre del 2011 per un infortunio sul lavoro accaduto a Narni Scalo – poteva essere salvato e non è stato fatto tutto il possibile. Domenica mattina la donna ha curato, come ogni giorno, la tomba dove il giovane riposa. Ed ha voluto rilanciare la sua protesta, messa in atto per fare luce su un caso che, anche di recente, è finito nuovamente all’attenzione dell’autorità giudiziaria.

La lettera della donna sulla tomba

«Io non mollo»

«Ci sono tante incongruenze nei verbali – dice Lena – e ancora oggi mi chiedo perché non è stata mai fatta l’autopsia. Se continuerà a non accadere nulla, metterò in atto altre azioni, anche forti. Perché deve essere fatta piena luce sulla morte di mio figlio». In passato la donna aveva attuato anche uno sciopero della fame. «Nei giorni scorsi sono stata ricevuta dal procuratore di Terni che ha manifestato grande disponibilità. Ora spero che emergano delle novità. Io non mollo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli