Terni, ‘Leonino’: rivoluzione silenziosa

Il personale della scuola cattolica aspetta stipendio e tredicesima, mentre monsignor Vecchi da Bologna sta cambiando di nuovo il Cda: i nomi

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di Marco Torricelli

Stipendi e tredicesime ‘vacanti’, all’istituto ‘Leonino’ – la scuola cattolica ternana – il cui personale, volente o nolente, deve fare ‘atto di fede’ e aspettare. Intanto perché i soldi non ci sono. E poi perché i vertici sono in altre faccende affaccendati. Stanno ribaltando, di nuovo, l’apparato gestionale.

tedeschini lalli

Biancamaria Bosco Tedeschini Lalli

Nuovo Cda Soldi o no, comunque, la rivoluzione – l’ennesima – sarebbe iniziata ai primi di dicembre: con – il condizionale è d’obbligo, visto che comunicazioni ufficiali non ce ne sono e sul sito internet della scuola non se ne fa menzione – la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione. A farne parte sarebbero don Marco Baroncini, un sacerdote bolognese, molto vicino all’ex amministratore apostolico, monsignor Ernesto Vecchi; Vincenzo Bisconti, presidente dell’istituto Musicale ‘Briccialdi’ di Terni, l’ex comandante del reparto scorte della Questura di Roma, Giuseppe Piervirgili e, con il ruolo di presidente, la professoressa emerita di letteratura americana all’università RomaTre, Biancamaria Bosco Tedeschini Lalli.

Vincenzo Bisconti

Vincenzo Bisconti

Ribaltoni Quello in corso sarebbe il secondo ribaltone in un anno e mezzo: nel 2014 si era parlato di «un costante rinnovamento, volto a garantire i migliori standard formativi» e per farlo – o almeno questo era quanto si diceva – era stato azzerato il vertice dell’istituto (c’erano Antonio Brescia, Giampaolo Cianchetta, Alfredo Pallini e don Gianni Colasanti, che rivestiva anche il ruolo di dirigente scolastico). Al loro posto «facendo suo il lavoro già avviato dal predecessore, l’amministratore apostolico monsignor Ernesto Vecchi, il vescovo Giuseppe Piemontese, nella sua qualità di rappresentante dell’ente fondatore (la Diocesi; ndr), ha provveduto a nominare un nuovo consiglio di indirizzo, nelle persone dei signori Barbara Cecera, Cesare Cesarini, Fausto Dominici, Massimiliano Mattioli (poi nominato presidente; ndr) e Massimo Valigi».

Giuliano Ligabue

Giuliano Ligabue

Il preside A settembre, con l’inizio delle lezioni, era anche cambiato il dirigente scolastico, con l’attempato Giuliano Ligabue che aveva preso il posto di Fausto Dominici, tornato ad insegnare dopo l’anno trascorso alla guida dell’istituto, dopo un bel po’ di tira e molla, condito da mezze ammissioni e mezze smentite. Mentre tutta la vicenda dell’istituto scolastico cattolico era rimasta avvolta nella nebbia, anche dopo una chiara presa di posizione dell’ex dirigente scolastico defenestrato, don Gianni Colasanti, che aveva chiesto al vescovo, senza esito, di rendere pubblici i dati relativi ai bilanci.

Monsignor Ernesto Vecchi

Monsignor Ernesto Vecchi

Il ‘governo’ Quello dell’istituto Leonino resta uno dei capitoli ancora tutti da interpretare, forse da decifrare, della nuova storia della Diocesi di Terni-Narni-Amelia: con una situazione economica mai del tutto chiarita – l’unica certezza resta quella dei conti traballanti, confermata dal mancato pagamento degli emolumenti – con la questione sempre aperta del business da fare con il teatro Antoniano con i nuovi corsi, vedi il liceo sportivo, che non avrebbero dato i risultati sperati e una governance che sarebbe sotto lo stretto controllo dell’ex amministratore apostolico, monsignor Ernesto Vecchi, che la la controllerebbe da Bologna, dove ha fatto ritorno con l’avvento di padre Giuseppe Piemontese, il vescovo in carica. Ma sarebbe ancora lui, monsignor Vecchi, a dettare i tempi e le strategie, attraverso il plenipotenziario, don Massimo Angelelli. E questa è una stranezza non da poco.

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