L’estate di AimaD fra Mahmood e l’esordio

Primo album per il trapper di Terni che il prossimo 10 luglio a Spoleto aprirà anche il concerto del vincitore dell’ultimo Sanremo

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Stagione particolare e piena di attese quella di AimaD, il rapper e trapper ternano che fra giugno e luglio inanellerà sia il proprio debutto discografico ‘La follia dell’esistere’ – una tracklist di 12 brani tutti scritti dall’artista 19enne, con 9 inediti e 3 singoli già pubblicati – e l’onore di aprire il concerto di Mahmood, il prossimo 10 luglio a Spoleto, che il vincitore di Sanremo 2019 terrà in occasione del festival dei Due Mondi.

Il rap per dare forza a ciò che si è

‘La follia dell’esistere’ è, per AimaD – che si chiama Damiano Bonaventura Casicci – un disco importante non solo perché è il primo, ma anche perché è un lavoro schietto, diretto e sentito dal profondo. «Una rivendicazione del diritto alla follia intesa come ‘diversità’ – spiega -, un concentrato di rabbia ed esplosiva creatività dove le rime rappresentano una liberazione dal dolore del mio passato e dalle situazioni conflittuali che ho vissuto, che hanno scatenato in me l’ansia di non sentirmi compreso e lo stress della solitudine. Solo nel rap ho trovato il coraggio di esprimere i miei sentimenti e la forza di buttarmi tutto alle spalle».

«La mia carriera, un passo alla volta»

La strada è lunga e difficile e AimaD sa che questo «è soltanto l’inizio. Immagino una lunga gavetta – si racconta -. Non desidero il successo immediato, non diventerò un cantante famoso tutto in una volta. Ma mi va bene, mi piace. Mi sembra molto costruttivo per la mia personalità tutto quello che sto facendo. Sarà il mio carattere ma ho bisogno di trasmettere qualcosa di me agli altri, quasi come una catarsi: come se tirare fuori tutto con la musica servisse a qualcun altro, per reagire, per non buttarsi via e non cadere nella paranoia come è capitato a me che per troppo tempo ho oscillato tra l’autodistruzione e il sentirmi invincibile». Le musiche e tutti
gli arrangiamenti sono di D4D (Giovanni De Rosa) beatmaker e producer che ha saputo tener fede al gusto musicale di questo giovanissimo artista e con il quale ha lavorato in stretta simbiosi.

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