Strada San Martino, variante parziale Prg: via libera a fatica

Terni, quattro favorevoli e altrettanto astenuti dopo discussione di oltre un’ora in I° commissione: area da alienare per 90 mila euro, Eurospin unica interessata

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di S.F.

Una delle prescrizioni

Quattro voti a favore e altrettanti astenuti, con necessità di convocazione di una rapida riunione di maggioranza prima del voto. La questione non è delle più rilevanti, fatto sta che in Comune a Terni per la seconda volta – da ricordare che il passaggio in I° commissione c’era già stato, poi la revoca della delibera di giunta originaria per ulteriori chiarimenti – c’è stata un po’ di ‘fatica’ nel discutere della questione legata alla variante parziale al Prg (parte operativa) in strada San Martino. Di mezzo ci è finito tutto: l’alienazione, il perché della maggior edificabilità concessa, il valore economico e il problema del commercio cittadino.

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L’area interessata, si trova dietro l’Eurospin

Il problema in sintesi: ripristinare edificabilità per incassare

Il passo indietro sulla vecchia delibera di giunta (29 maggio) era arrivato perché molti consiglieri erano rimasti perplessi – tecnicamente la situazione non è così facile da comprendere, quantomeno per come era stata spiegata – sulla procedura. In sostanza il Comune nel 2012 ha approvato l’alienazione dell’area da 495 metri quadrati tra l’Eurospin e il fiume Nera, a pochi passi dal Foro Boario. Prezzo fissato in 90 mila euro. C’è un problema: la capacità edificatoria era già stata interamente sfruttata nell’ambito di un precedente piano attuativo. Dunque, per sperare di incassare quella cifra e ultimare la vendita, l’amministrazione deve ripristinare quel tipo di potenzialità – ammessa la realizzazione con intervento edilizio diretto di 744 mc di strutture per attività commerciali – anche perché palazzo Spada non ha alcun interesse nel mantenerne la proprietà. In tutto ciò la Regione Umbria ha specificato che non c’è la necessità di sottoporre a Valutazione ambientale strategia la variante in questione.

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Rita Pepegna e Anna Maria Leonelli

La richiesta dell’Eurospin e i collaudi

Facile comprendere come solo l’Eurospin possa essere interessata – tramite bando pubblico – a quel tipo di area: la richiesta di parere preventivo al Suape per l’acquisizione risale al maggio 2017. Resta da risolvere il nodo edificabilità per dare valore alla zona. Chi si è occupata della questione è il funzionario tecnico Cinzia Mattoli, presente in I° commissione – non si è svolta in aula consiliare, sistemazioni tecniche in corso – alla pari dell’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche: «Si tratta di ripristinare la capacità edificatoria perché anni fa l’alienazione fu stabilita sulla base del Prg. La differenza con la delibera precedente – risponde a Valdimiro Orsini del Pd – è nella spiegazione aggiunta, c’è la lettera dell’Eurospin». Interviene Melasecche: «Si tratta di risolvere un problema che giunge da lontano. Il Comune ha interesse nel liberarsi dell’area e ottenere 90 mila euro piuttosto che farla restare così a zero, è in degrado e di fatto in stato di abbandono. Inoltre lì c’è una situazione particolare di suo in quanto non è stato collaudato nulla, come il parcheggio ad esempio. Pian piano di dovremo mettere mano. L’uscita dai garage è sulla strada e ciò è illegale. Non possiamo fare miracoli, però nel frattempo troviamo soluzione a una piccola questione che già la precedente amministrazione aveva impostato».

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L’area interessata

I dubbi di Rossi, Leonelli e Angeletti: commercio e soldi

Più di qualche consigliere continua a mostrare perplessità: «Di fatto si tratta di un possibile ampiamento della superficie di vendita e questo mi crea qualche remora per la tutela del piano del commercio. La zona ricade nell’area sottoposta a vincolo paesaggistico perché siamo a ridosso del parco fluviale del Nera: tutto ciò quanto potrà danneggiarlo? Questa nuova costruzione andrebbe ad invadere uno spazio già riqualificato che merita rispetto», tuona Rossi. La neo rappresentante di FdI invece chiede quante cubature avesse in precedenza l’Eurospin. Per Angeletti (Terni Immagina) è un regalo del Comune ad un privato: «Ok il prezzo dell’area. Perché l’amministrazione aumenta la capacità edificatoria senza avere nulla in cambio? Si deve chiedere qualcosa. L’accordo dovrebbe prevedere altro».

Enrico Melasecche e Cinzia Mattoli

Bordoni in soccorso: «Assessore, le sto dando ragione»

Lo scambio di opinione è interrotto dal neo capogruppo della Lega: «C’è interesse economico sì, ma anche per il decoro dell’area che si integra con il progetto complessivo in quella zona. Ciò che dice Angeletti merita attenzione, il valore dell’area è 90 mila euro se gli do maggiore edificabilità. Senza quel plus non vale quella cifra, è chiaro. Sul piano del commercio non incide più di tanto, facendo i calcoli si parla di poco più di 200 metri quadrati». Mentre parla si alzano i toni e Bordoni, vedendo che Melasecche si agita, mette in chiaro: «Assessore, le sto dando ragione».

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Il valore, il palasport e la critica alla maggioranza

Calmate le acque, si procede verso il voto. Ma prima Melasecche tira in ballo altro: «Tutto ciò rientra nel contesto del progetto dell’area del Foro Boario, vogliamo riqualificare anche questi frustoli fortemente degradati. Un domani andranno a far parte dello scenario generale del palasport». C’è infine lo scambio con Alessandro Gentiletti di Senso Civico, il quale aveva chiesto lumi sulle tempistiche e sulla congruità del valore assegnato: «Avete considerato che vicino sorgerà il palazzetto?». Immediata replica: «I funzionario del Comune, l’architetto Baroni, ha fatto una valutazione fatta in maniera seria, è del settore patrimonio. Mi fido visto che non faccio il poliziotto». Rossi brucia tutti – da tenere a mente che con l’assessore ai lavori pubblici c’era già stato il ‘duello’ sulla chiusura notturna dei cimiteri e dei parchi – e annuncia l’intenzione di voto: «Mi asterrò, non sono convinto e le perplessità rimangono. Se saranno 200 metri quadrati in più di effettiva edificazione non lo so, ma voglio far presente che c’è una situazione delicata del commercio cittadino e anche un piccolo ampliamento può far la differenza. Già è stato fatto, parlo di Cospea. Questa maggioranza dovrebbe dare dei segnal diversi di attenzione al commercio, congelando gli ampliamenti commerciali». Bordoni capisce che c’è qualcosa da dirsi a ‘porte chiuse’ e chiede cinque minuti di stop pre votazione. La Leonelli dà il suo sì e finisce 4 a 4, sul filo. Debutto ‘movimentato’ – e non solo per l’inusuale location – per il neo presidente di commissione Federico Cini.

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