Terni, l’osservatorio dalle stelle alle stalle

La struttura di Cesi chiusa da un anno per scadenza dei termini del contratto di gestione tra Comune e associazione Atamb. Il consigliere Filipponi interroga sindaco e giunta

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di Fra.Tor.

Per scadenza dei termini del contratto di gestione con il Comune di Terni, l’osservatorio astronomico di Sant’Erasmo è chiuso da aprile 2016. A distanza di quasi un anno «è tutto nel completo abbandono e purtroppo credo che rimarrà così a lungo», denuncia Tonino Scacciafratte, presidente dell’associazione ternana Astrofili Massimiliano Beltrame (Atamb) che da anni gestiva la struttura.

Diverse sollecitazioni Scacciafratte è ormai rassegnato. «Non si è mai capito come mai il Comune, alla scadenza di dieci anni non abbia rinnovato il contratto di gestione. Durante l’anno sono andato più volte negli uffici comunali a chiedere spiegazioni, ma sono sempre stato rimbalzato da un ufficio all’altro. Dall’assessorato alla cultura non sono stato ascoltato, come se l’astronomia non sia di interesse culturale, e sono stato mandato negli uffici del patrimonio. Lì ho cercato di illustrare delle problematiche dell’area, come la necessita di potare degli alberi e quella di rimettere a posto la strada che conduce all’osservatorio, ma sono stato mandato all’assessorato all’ambiente. Ma nemmeno lì nessuno è stato in grado di darmi delle risposte».

Disinteresse Il Comune di Terni, secondo il presidente dell’associazione, è «completamente disinteressato all’osservatorio. Non vogliono rinnovare a noi il contratto, ma darlo in gestione ad altri? Bene, ma che lo facciano in fretta perché quel posto, ormai chiuso da un anno, rischia di finire nel totale abbandono. Altrimenti, se per loro è un peso e se non hanno modo e tempo di occuparsene, che ce lo donassero. A quel punto potremmo occuparcene noi e ridonando agli appassionati la possibilità di tornare ad usufruire dei telescopi».

Stefano Borgani

Da Sant’Erasmo a Trieste Dall’osservatorio di Sant’Erasmo c’è anche chi, a distanza di anni, è diventato direttore dell’Inaf – osservatorio astronomico di Trieste -, professore ordinario presso il dipartimento di fisica dell’università della città friulana e uno dei massimi ricercatori mondiali sulla cosmologia teorica e osservativa. Stefano Borgani vive, lavora, studia e insegna da ormai più di vent’anni nella ‘città della scienza’. Ad umbriaOn ha raccontato la sua storia e la realizzazione del suo sogno.

Il Comune Anche umbriaOn ha provato a chiedere al Comune se ci fossero novità e quale fosse la posizione dell’amministrazione, ma chi a palazzo Spada avrebbe dovuto far rispondere, tace.

Un’interrogazione Non tarda ad arrivare un’interrogazione del consigliere comunale Pd, Francesco Filipponi, che chiede al sindaco e alla giunta comunale, «di verificare la possibilità di procedere con la massima urgenza alla procedura necessaria alla gestione dell’immobile, con l’istituto giuridico ritenuto migliore per le necessità della struttura».

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