Terni, mense a scuola: Gemos fa scena muta

La presidente, Mirella Paglierani, annulla all’ultimo momento un’intervista con umbriaOn senza spiegarne i motivi. E a palazzo Spada cresce l’imbarazzo

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di M.T.

Mirella Paglierani, presidente di Gemos

L’appuntamento, la mail era chiarissima, era per le 14,45 e la promessa pure: «La presidente (Mirella Paglierani; ndr) è disponibile per una intervista» e veniva indicato il numero di telefono da chiamare. Ma una mezzoretta prima ha squillato il nostro, di telefono: «Siamo spiacenti – a parlare era Elisabetta Savini, consigliera di amministrazione di Gemos – ma riteniamo che non sia opportuno che noi facciamo dichiarazioni, soprattutto per non creare disparità nei confronti dei vostri colleghi. Inutile chiedere altro, perché «non ci sono dichiarazioni da fare». E tanti saluti.

Il capannone

I dubbi L’ultimo atto, per ora, della saga sulle mense scolastiche nelle scuole ternane è rappresentato da questo strano atteggiamento della società di Faenza che si è aggiudicato l’appalto da circa 20 milioni per la preparazione dei pasti. Ma di penultimi atti ce ne sono stati diversi: dalle avances fatte dalla Gemos alla Ts-Terni Servizi per sondare la disponibilità a cedere in affitto un capannone nel quale posizionare il centro di preparazione dei pasti (che poi pare potesse essere quello di ’emergenza’), alla richiesta fatta al Comune – sempre dalla Gemos – di fare una serie di sopralluoghi nelle cucine esistenti nelle scuole ternane. 

Dove cucineranno i pasti? E questo ha fatto squillare, in giro, più di un campanello di allarme: perché il dubbio che ha iniziato a serpeggiare è stato quello di un – non previsto, a quanto è dato sapere – progetto ‘alternativo’. Gemos potrebbe avere in mente di utilizzare proprio le mense esistenti nelle varie scuole, magari cucinando pasti in soprannumero rispetto alle esigenze, per poi trasferirli in quelle che la cucina non ce l’hanno.

Nessuna pubblicità Ma un altro ‘penultimo atto’ era stato pure quello mai avvenuto: sul sito internet di Gemos, infatti, non si fa cenno al fatto che l’azienda si sia aggiudicata un appalto che, da solo, vale quasi la metà del suo fatturato attuale. Mentre per saperne qualcosa di più è necessario attingere dal sito internet di Confcooperative (che ha nel cuore la presidente Paglierani), nel quale si legge che «le regioni in cui la cooperativa ha all’attivo diversi servizi sono Toscana, Marche e Umbria per un totale di 170 addetti e oltre 2 milioni di pasti realizzati ogni anno». In Umbria, in particolare, la Gemos gestisce dal 2009 la refezione scolastica del Comune di Assisi ed è presente anche nei Comuni di Passignano sul Trasimeno (scuola materna) e Cannara. 

La dirigente Danila Virili

Il Comune A proposito di penultimi atti, però, ci sarebbe anche quello rappresentato dall’assoluta mancanza di comunicazione tra la dirigente che ha seguito tutto l’iter della vicenda (Daniela Virili), l’assessore Tiziana De Angelis e il sindaco Di Girolamo. Con quest’ultimo che sarebbe decisamente in imbarazzo per la piega che la faccenda sta prendendo.

Il tempo stringe Al momento le certezze sono due: una è che tra meno di due settimane i bambini ternani torneranno a scuola e qualcuno dovrà pur preparar loro i pasti e servirglieli. Se poi sarà la Gemos o qualcun altro, lo si scoprirà presto. E qui c’è la seconda certezza: se sarà qualcun altro non potrà che essere la Eutourist New (controllata dalla All Foods) che si è piazzata al secondo posto della graduatoria stilata dal Comune di Terni in seguito al bando di gara. Con tutto quello che ne potrebbe conseguire.

 

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