Terni, mense a scuola: «Impasse e dubbi»

Refezione, il CoSec: «L’amministrazione comunale corre sul filo del rasoio. Rette, perché i genitori devono pagare due volte?»

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Alcuni rappresentanti del CoSec

Comune di Terni al lavoro per valutare le tre offerte giunte per il bando della refezione scolastica. Nel contempo però, il CoSec si rifà sotto in relazione alle problematiche emerse negli ultimi tempi.

del CoSec

La richiesta di informazioni pervenuta da parte dell’Anac al Comune e alla Dirigente di Dipartimento, è solo l’ultimo di una serie di elementi che dimostrano come questa amministrazione stia correndo sul filo del rasoio, verso la privatizzazione del servizio di refezione scolastica, esclusivamente allo scopo di ripianare i propri debiti di bilancio. Tra i vari elementi, su cui si riserva la possibilità di apertura di un’istruttoria, vengono infatti richiesti anche chiarimenti rispetto alla posizione debitoria del Comune nei confronti della ditta All Foods.

TUTTO SUL CASO MENSE

Una domanda che da parte nostra abbiamo già presentato a suo tempo, quando a seguito della negazione di concreti dati economici relativi alla gestione di 8 anni di servizio, emerse un debito fuori bilancio pari alla cifra di 1.723.662,15 euro. Questa ingente somma, accumulatasi in un susseguirsi di mancati pagamenti durante l’a.s. 2014/15, vorrebbe ora essere inserita all’interno del piano di riequilibrio, aggiungendosi agli ulteriori debiti fuori bilancio, che saranno ripianati a spese dell’intera collettività; ma perché noi genitori dovremmo accettare di pagare due volte?

Nell’ a.s. 2014/15 l’ufficio scolastico ha ricevuto un totale di  2 mila e 827 iscrizioni al servizio di refezione, suddivise tra nidi e scuole dell’infanzia comunale, infanzia statale e primaria. Considerando le cifre vigenti al periodo, sensibilmente più basse rispetto all’attuale e suddivise in base a scaglionamenti isee, il Comune dovrebbe aver incamerato una cifra pari a 181.881,00 euro al mese; un importo che moltiplicato per nove mesi, senza tener conto del maggiore periodo di servizio cui usufruiscono i nidi, si attesterebbe intorno ad una cifra complessiva pari a 1.636.929,00 euro. Sarebbe davvero interessante sapere come siano stati utilizzati questi soldi.

D’altro canto, nonostante le cifre milionarie a cui ammonta il debito delle casse comunali, la nostra amministrazione non sembra molto interessata a riscuotere le rette mensili che gli utenti pagano per il servizio di refezione, tanto è che, ad oggi, la riscossione si ferma ad ottobre 2016. Ma l’impasse non si limita solo a questo; infatti ancora nulla è dato sapere circa la richiesta presentata dalla ditta attualmente gestrice del servizio, rispetto allo sblocco delle cauzioni a garanzia dello stesso, pari a 137.890,95 euro.

Ricordiamo che per lo sblocco di tali cauzioni è necessaria una relazione da parte della dirigente e chissà se si terrà conto delle numerose irregolarità riscontrate in 8 anni, come nel recente caso del ritrovamento di uno scarafaggio all’interno del pasto. E sempre di euro parliamo, quando ci riferiamo al bando per il contributo all’acquisto dei libri di testo, su cui la Regione Umbria ha messo a disposizione oltre 1,3 milioni di euro.

La raccolta delle domande si era chiusa il 17 ottobre 2016 e nonostante l’amministrazione comunale di Terni abbia già incassato, con due mandati di pagamento differenti risalenti al 16 gennaio ed al 5 aprile 2017, una considerevole cifra da parte della Regione, ancora non ha provveduto a rimborsare i cittadini che ne hanno fatto richiesta, i quali potrebbero giovare di una piccola boccata d’ossigeno e, comunque, usufruire di un’agevolazione a cui hanno pieno diritto. Insomma, svendita delle mense, chiusura dei servizi educativi comunali, mancata erogazione di diritti e nel mentre ci si appresta ad inaugurare in pompa magna e alla presenza di diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale, un nuovo (l’ennesimo) servizio per l’infanzia privato: si dice che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

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