Terni, mense al veleno: «Nei piatti, di tutto»

Angelica Trenta (M5S): «Prima di pensare ad un nuovo bando per le scuole, l’amministrazione applichi le giuste sanzioni al gestore attuale»

Condividi questo articolo su

La denuncia è pesante: «Vogliono fare un nuovo bando per l’assegnazione del servizio mensa nelle scuole – dice Angelica Trenta (M5S), indicando i banchi della giunta comunale, ma prima ci dovranno spiegare perché non sono intervenuti per evitare che tutto ciò di non conforme, e che siamo in grado di documentare, finisse nei piatti dei bambini e se per il futuro hanno intenzione di continuare a far finta di niente».

LA DENUNCIA DI ANGELICA TRENTA – IL VIDEO

I documenti La consigliera comunale cita una serie di documenti che sono, come minimo, inquietanti: vi si parla di insetti trovati nei piatti, addirittura di una vite finita in una pietanza di un bambino, di consegne di pasti in numero superiore al previsto mentre in altri casi non sarebbe stato fornito il pasto ‘campione’ da far passare al vaglio degli insegnanti prima di essere fatto mangiare ai bimbi: «Senza dimenticare – insiste Trenta – che quando il personale delle scuole ha fatto presente tutto questo, i funzionari comunali e l’amministrazione non hanno preso nessuna iniziativa sanzionatoria nei confronti della ditta che si occupa della refezione».

«Pasto da casa» Anche per questo, garantisce Trenta, «faremo una battaglia serrata, in consiglio, perché vogliamo che sia riconosciuto il diritto, ai genitori, di preparare il pasto per i propri figli a casa e farlo consumare ai piccoli a scuola, senza doverli necessariamente iscrivere al servizio mensa». Il tutto «anche in relazione ad un pronunciamento del tribunale di Torino che ha rigettato un reclamo del Miur e, di fatto, mettendo il Comune di Terni nella condizione di non poter venir meno alla garanzia di un diritto, ovvero quello delle famiglie ad utilizzare il refettorio della scuola anche per far consumare ai propri figli i pasti preparati da casa. Se Terni non garantisce questo diritto il Comune sarà sommerso dai ricorsi e costretto a pagare le spese. Soccombendo».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli