Terni, minacce di sciopero all’Asm

Operatori ecologici ‘stressati’ dai carichi di lavoro, dai sindacati pronta a partire richiesta di incontro ai vertici della municipalizzata

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Carichi di lavoro eccessivi, stress lavorativo, mancanza di mezzi idonei: sono pronti a scendere sul piede di guerra i lavoratori dell’Asm, in particolare gli operatori ecologici, addetti alla raccolta quotidiana dei rifiuti che, mercoledì, si sono riuniti in assemblea, insieme alle organizzazioni sindacali, per fare il punto della situazione in merito all’organizzazione del lavoro. Tutt’altro che impeccabile, a loro dire.

La problematica

La proposta emersa dall’assemblea, infatti, è stata chiara: i lavoratori vorrebbero incrociare le braccia per puntare l’attenzione sulle proprie condizioni di lavoro, rese più complicate non solo dagli organici ritenuti non sufficienti a coprire l’intero ambito territoriale, ma anche a causa del conferimento delle mastelle della raccolta differenziata spesso non appropriato – per non dire indisciplinato – da parte dell’utenza. Prima di proclamare un eventuale sciopero, essendo la raccolta dei rifiuti un servizio pubblico essenziale dovrà essere però rispettato un particolare iter, cioè la procedura di ‘raffreddamento’ del conflitto, obbligatoria per tutte le parti in causa, prevista dalla legge per cercare una conciliazione o in caso contrario mitigare i conseguenti e inevitabili disagi tra i cittadini. L’intenzione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl è quella di chiedere formalmente un confronto al presidente della municipalizzata Mirko Menecali e al direttore generale Stefano Tirinzi, per poi valutare le iniziative da intraprendere. Il rischio del blocco momentaneo della raccolta dei rifiuti, anche se non immediato, è comunque concreto.

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