Terni, misure antismog «Sospenderle»

La richiesta di Confartigianato Imprese per le festività in arrivo: «Tornare alla normalità della libera circolazione. L’eventuale persistenza sarebbe ostacolo per la ripresa»

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«Considerare positivo perché ‘strutturale’ l’attuale regime fissato nell’ordinanza anti-inquinamento sembra aggiungere al danno la beffa. Sembra confondere l’emergenza con la normalità, di sicuro rende più ampio il fossato tra amministratori e amministrati e diminuisce le possibilità di ripresa dell’economia del territorio. È stato richiesto all’amministrazione comunale di poter tornare alla normalità della libera circolazione per non impedire il normale svolgimento delle attività economiche in coincidenza delle feste natalizie e consentire ai cittadini di compiere, senza disagi, i tradizionali acquisti di fine anno». A ‘invitare’ il Comune di Terni ad ammorbidire le misure anti inquinamento durante le festività in arrivo è Confartigianato Imprese.

Mauro Franceschini

I dubbi La richiesta conclusiva di Confartigianato Imprese Terni arriva dopo una serie di considerazioni, a partire dalle «perplessità circa le politiche di contenimento del grave problema dell’inquinamento da Pm10 messe in campo dall’amministrazione comunale. Infatti Confartigianato Imprese ritiene che un tema così fortemente impattante sulla salute della popolazione e sul normale svolgimento delle attività civili ed economiche della città meriti provvedimenti più concreti ed efficaci, maggiormente in grado di stimolare una condivisione e da parte dei cittadini e delle imprese, che non si riduca alla ‘facile’ imposizione di divieti alla circolazione veicolare con il conseguente esercizio delle sanzioni».

«Forte con i deboli e debole con i forti» Confartigianato sottolinea il fatto che «appare ineludibile un approccio meno parziale e che superi l’aspetto ‘burocratico’ e formale del problema nei rapporti con la Regione, aderente non solo alla lettera ma anche allo spirito della normativa europea. Se è vero che il tema, grave e sentito, è determinato da un complesso ventaglio di fonti inquinanti incidenti sulla conca ternana occorre a maggior ragione un complesso ventaglio di interventi specifici, con un approccio ampio e sistemico di elevata qualità amministrativa. Altrimenti si rischia di dare l’impressione che la ‘politica’ dell’amministrazione sia quella di essere forte con i deboli e debole con i forti e di infliggere ai cittadini degli svantaggi immediati e ripetitivi a fronte dei quali non si è in grado di dimostrare possibilità e tempi di raggiungimento dei vantaggi in termini di salute e di qualità urbana».

L’invito E dunque «di fronte a provvedimenti per loro natura eccezionali ed emergenziali come quelli limitativi del traffico attualmente in vigore, ha richiesto all’amministrazione comunale di poter tornare alla normalità della libera circolazione per non impedire il normale svolgimento delle attività economiche in coincidenza delle feste natalizie e consentire ai cittadini di compiere, senza disagi, i tradizionali acquisti di fine anno. La richiesta di ritorno alla normalità riguarda oltre i lunedì e martedì coincidenti con Natale e Capodanno (25-26 dicembre e 1-2 gennaio ), anche la settimana precedente e quella successiva cioè i giorni nei quali tradizionalmente si registrano i picchi delle attività di vendita e cioè lunedì 18 e martedì 19 dicembre e lunedì 8 e martedì 9 gennaio, considerato che i saldi cominceranno venerdì 5 gennaio».

Terni

L’ostacolo da eliminare L’obiettivo è chiaro: «Questa richiesta – conclude Confartigianato – discende dalla considerazione che l’eventuale persistenza dei limiti alla circolazione nel periodo delle feste costituirebbe un ostacolo rilevante posto sulla difficile strada della ripresa, che anche le imprese localizzate nel centro città stanno cercando di percorrere. Per tutti questi motivi, non si potrebbe ritenere ammissibile un diniego motivato semplicemente dal persistere dell’inquinamento, non accompagnato da una precisa informativa su quali altri interventi siano stati messi in campo e con quali risultati, su quando si prevede sulla base delle iniziative in atto e delle risorse investite in questa direzione di poter tornare a un regime realmente normale e, a maggior ragione, non si potrebbe ritenere normale una mancata risposta o una risposta fuori tempo utile».

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