Terni: «Neurochirurgia resta un’eccellenza»

Sergio Cardinali (Filctem Cgil nazionale) e l’ospedale Santa Maria: «Il lavoro di gruppo e il valore di chi resta garantisce continuità di risultati»

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di Sergio Cardinali
dipartimento chimico farmaceutico Filctem Cgil Nazionale

Sergio Cardinali

Nel mezzo della bufera mediatica, che sta investendo il Servizio sanitario nazionale in merito alla discussione sui vaccini obbligatori, che sembrava oramai un contenzioso politico superato dalla storia e dai risultati raggiunti, è veramente rassicurante registrare che gli operatori sanitari pubblici continuano ad agire con serietà, professionalità ed etica, mettendo al di sopra di tutto il valore assoluto del bene del paziente.

Infatti da cittadino ternano, e sindacalista impegnato sul fronte nazionale del settore farmaceutico, resto fermamente convinto del valore irrinunciabile della sanità pubblica, in un sistema dove tutto o quasi è commercio, dove la potenza delle ingenti somme economiche in gioco, mettono a rischio l’idea di welfare diffuso; un’idea che per fortuna sopravvive anche in un mondo pieno di contraddizioni; un’idea che ha reso il mondo democratico occidentale europeo esempio di coesione sociale, che vive nella Costituzione che permette ancora, purtroppo non sempre, a tutti di essere curati con le migliori tecniche e con i migliori farmaci, secondo il principio dell’appropriatezza, proprio nel momento in cui la ricerca farmaceutica sta spingendo sulla medicina sempre più personalizzata.

É in questo contesto che va inquadrato il caso del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Santa Maria di Terni, intorno al quale solo alcune settimane fa, si agitavano ombre di preoccupazione sul suo futuro in chiave di eccellenza, a causa della scelta del suo ex primario di accettare una proposta lavorativa da parte di una struttura privata, che lo ha portato ad operare fuori dalla nostra regione.

Ho personalmente avuto la possibilità di testare la situazione reale, in virtù della necessità di ricorrere alle cure del reparto per un familiare, per un intervento alla testa, e devo dire che, come spesso accade, a vincere è la squadra. Come nel calcio i capitani possono anche decidere di cambiare casacca, anche quelli veramente bravi, che possono sembrare in un primo momento insostituibili, ma il lavoro di gruppo, ed il valore di chi resta, crea le condizioni per la nascita di nuovi corsi, tali da sopperire al vuoto lasciato, in grado di garantire continuità dei risultati.

Un forte ringraziamento, personale e di tutta la mia famiglia, va all’attuale facente funzione dottor Carlo Conti, grande professionista, a tutta la sua equipe medica e a tutto lo staff infermieristico, per la qualità dell’assistenza, ma soprattutto per la particolare dovizia di attenzione nei rapporti umani che si respira all’interno del reparto. Un ringraziamento va inoltre alla dottoressa Rita Commissari ed al reparto di terapia intensiva, ed a tutti gli operatori del blocco operatorio.

Il valore della sanità pubblica è proprio quello di avere la capacità di garantire un servizio di qualità ed universale a tutti i cittadini, senza alcuna differenza in base alle possibilità economiche dei singoli, che prescinde dalle scelte dei singoli professionisti; quel valore che si trasforma in certezza e tranquillità proprio nel momento in cui questo è assolutamente necessario per il malato ed i suoi familiari.

L’ospedale Santa Maria di Terni continua a rappresentare un punto di riferimento per la comunità regionale e non solo, con le sue molteplici eccellenze, le sperimentazioni cliniche e le tecniche all’avanguardia. Una delle poche certezze in un territorio interessato da una crisi generale profonda, che necessita di un forte impegno per una ricostruzione strutturale e sociale; proprio per questo è prioritaria una particolare attenzione affinchè il ricambio generazionale, che sta interessando in generale tutti i luoghi di lavoro, si trasformi in una opportunità di crescita prospettiva per il futuro, ripartendo da quelle certezze che per fortuna hanno saputo resistere al lungo periodo di difficoltà generale, proprio grazie alla forte propensione all’innovazione tecnologica.

In conclusione una Terni che riparta dalla qualità dei servizi, dall’ambiente e dall’industria innovativa in grado di creare certezze e nuove opportunità, per una comunità che ha voglia di uscire dal lungo periodo buio che lo ha attraversato. Una comunità, che partendo dalla cultura dell’integrazione abbandonando quella della paura, possiede ancora una volta le fondamenta necessarie per la ripartenza, ma con un forte monito di rinnovato impegno per le istituzioni locali e regionali.

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