Omicidio di via Galvani È caccia all’uomo

Terni: carabinieri sulle tracce del presunto killer. Al vaglio i tabulati telefonici. La pista ‘passionale’ non è l’unica seguita dall’Arma

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L’ipotesi, il movente ritenuto più ‘semplice’ è quello sentimentale. Ma gli investigatori dell’Arma dei carabinieri non tralasciano altre piste per giungere a capo dell’omicidio di Demir Hyseni, il carpentiere 49enne – incensurato – freddato martedì mattina poco prima delle 7, in via Galvani, da un soggetto che si è presentato sotto la sua abitazione armato con una pistola semi automatica calibro 7.65. E intenzioni tutt’altro che pacifiche.

DEMIR HYSENI: «VITA SENZA OMBRE»

Ipotesi-vendetta Fra le piste che i militari del comando provinciale di Terni al momento non escludono, c’è anche quella legata ad un possibile regolamento di conti per fatti avvenuti lontano dall’Italia, in Albania, patria del 49enne ucciso in via Galvani e – forse – anche dell’omicida. Che potrebbe anche aver agito dietro ‘input’ di qualcuno, per vicende legate agli stessi congiunti della vittima.

IL LUOGO DEL DELITTO – LE IMMAGINI

Dov’è? Sempre sul fronte investigativo, con il passare delle ore avrebbe preso forma un’idea abbastanza precisa sul possibile autore del delitto. Come spesso accade in questi casi, l’attività degli inquirenti non consiste solo nel mettere insieme i pezzi di un puzzle che, al momento, presenta ancora contorni non ben definitivi. Si tratta infatti di capire dove sia il sospettato – se ancora in Italia, a Terni, oppure in viaggio verso altre zone del paese o addirittura all’estero – per studiarne posizione, movimenti ed entrare in azione al momento opportuno.

Puzzle Su quest’ultimo aspetto, il pm Raffaele Pesiri sta valutando gli elementi raccolti dall’Arma. Per alcuni di questi, come le risultanze degli accertamenti sull’arma usata per uccidere Demir Hyseni, serve ancora un po’ di tempo. Per altri – i tabulati telefonici, le testimonianze raccolte, eventuali immagini di telecamere di sorveglianza – c’è qualche certezza in più soprattutto in ordine ai primi due: una ‘buona’ base di partenza. E non è escluso che il fermo del presunto responsabile possa scattare a breve.

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