Terni, ora Luca Tomìo ‘vuò fà l’americano’

Per lo studioso la scoperta del passaggio di Leonardo Da Vinci in Umbria «è ormai una certezza, ora bisogna lavorare con persone competenti per spiccare il volo all’estero»

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di Francesca Torricelli

«Archiviamo le polemiche, superiamo il ‘si sarebbe potuto fare’ e lavoriamo con persone competenti sulla costruzione di progetti per non vanificare il lavoro fatto fino ad ora». Quello che traspare da una telefonata con umbriaOn è un Luca Tomìo diverso, meno rancoroso. Uno studioso che, nonostante tutto quello che ha incontrato nel suo cammino in questi mesi, non ha mai smesso di seguire il suo obiettivo: dare un taglio internazionale alle sue scoperte su Leonardo Da Vinci in Umbria.

Il Paesaggio di Leonardo

Gli Archivi di Stato Il 23 e il 24 settembre Tomìo parteciperà a due incontri all’Archio di Stato di Rieti e a quello di Terni. Durante il primo spiegherà che «anche se la scoperta di Leonardo alle Marmore nel 1473 ha ormai ricevuto conferme importanti da storici e storici dell’arte, la conferma maggiore viene dal paesaggio di una Madonna della National Gallery di Londra con scorci pedilucani, di Piedimoggio e della Piana Reatina. Quest’opera era già stata messa in relazione con il ‘Paesaggio’ degli Uffizi e gli esordi di Leonardo e Perugino: ora abbiamo dunque un’ulteriore conferma visiva del loro tragitto, da Amelia attraverso la conca ternana quindi alle Marmore e proseguendo lungo la medesima strada appunto Piedimoggio e la piana reatina fino a Rieti: un triplice percorso, paesaggistico, militare e francescano». Il convegno di Rieti è gemellato con quello di Terni che si terrà il giorno dopo, il 24 settembre per le Giornate europee del patrimonio organizzate dal Mibact. Tomìo tornerà quindi a Terni, all’Archivio di Stato, «l’unica istituzione a Terni in grado di supportarmi professionalmente», ha detto. In quell’occasione si parlerà del paesaggio idraulico visto da Leonardo nel 1473, «determinante e fondamentale per la sua formazione giovanile da ingegnere, e ancora del progetto per l’invaso del 1503 sulla carta del Codice Atlantico che ho anticipato a Civitella del Lago, ma che è stato promosso dagli Archivi di Stato di Terni e Rieti. A Civitella era presente anche il soprintendete Mario Squadroni e non è un caso che il convegno a Terni del 23 sia organizzato insieme all’Ordine degli ingegneri di Terni».

Luca Tomìo

Leonardo come Batman Ma l’appuntamento più atteso da Tomìo è quello del 30 settembre. I viaggi giovanili di Leonardo da Vinci in Umbria saranno il tema della conferenza-racconto dello storico dell’arte al castello di Bartolomeo alle 21.30. ‘Leonardo da vinci spy story. Le origini del genio’, è il titolo dell’iniziativa costruita su un racconto fatto di narrazione e immagini per raccontare ‘La storia di una scoperta. Una scoperta che cambia la storia’. «Si apre un nuovo scenario sulla presenza di Leonardo in Umbria, ora dobbiamo puntare a dargli un taglio internazionale. Gli americani trattano Leonardo come Batman, inventano una storia e la rendono favolosa e di successo. Noi, al contrario, abbiamo degli studiosi che hanno scoperto la vera storia di Leonardo, che di per sé è favolosa, ma che non sanno come raccontarla. Non possiamo lasciare che gli americani trattino Leonardo come Batman, ma non possiamo nemmeno tenere tutta la vera storia nascosta, per cautela, vanificando il grande lavoro fatto».

«Dilettanti» A Luca Tomìo, però, poi parte il freno a mano: «Non voglio mettere le mani in tasca a nessuno, che stiano tranquilli in città. Ma se a Terni ci fosse gente capace, si potrebbero ottenere fondi importanti, come quelli europei ad esempio. A Terni fanno tutti i cauti, i paurosi, non per rigore scientifico ma per distribuire i soldi secondo logiche dilettantistiche». Per Tomìo «la politica dovrebbe riassumersi la responsabilità della cultura a Terni, non delegarla ai dilettanti. Con un buon assessore alla cultura si potrebbero prendere gli argomenti sulle scoperte, costruirci dei progetti e chiedere finanziamenti».

Patrimonio Unesco Secondo lo storico «la Cascata delle Marmore è un’opera d’arte come il Colosseo e le Piramidi, lavoriamo perché ci venga proposto di farla diventare Patrimonio dell’Unesco. La politica si riappropri delle prerogative. Qualcuno ancora mette in dubbio la scoperta, ma dimentica che ancora prima della sua ufficializzazione, questa era già stata certificata». E poi la stoccata finale: «L’arroganza e l’ignoranza di qualcuno a Terni ha smosso gli equilibri, ma non fa niente, ora superiamo tutto e lavoriamo con qualcuno competente che sappia fare il suo dovere».

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