Terni, Osl e creditori: «Proposte a breve»

La presidente Collosi in commissione: «Prime transazioni entro la fine del 2019». Focus su debiti fuori bilancio, costi e rifiuti, ma salta in consiglio l’ok alla procedura semplificata

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di S.F.

«Sono una chiacchierona, ho detto tutto? I dissesti finanziari sono la mia passione». Cadenza siciliana – è nativa di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento – pazienza nell’annotare le richieste dei consiglieri comunali e giù di spiegazione tecnica in III° commissione consiliare: mattinata a palazzo Spada per la presidente dell’Organo straordinario di liquidazione, Giulia Collosi, impegnata nel dare deludicazioni sugli sviluppi dell’iter in vista dell’approvazione – era prevista nel pomeriggio, ma il punto è stato ritirato dopo un approfondimento causato da un intervento di Orsini – in consiglio della procedura semplificata. Ci pensa lei stessa a riassumere in forma estrema il concetto: «Ti pago meno ma in maniera molto veloce». C’è però chi non potrebbe accettare la transazione – dal 40 al 60% rispetto al dato certificato – tra i creditori e a quel punto la questione cambia.

LA PROPOSTA DI PROCEDURA SEMPLIFICATA: TUTTI I NUMERI, DEBITO EFFETTIVO TEMPORANEO DI 40 MILIONI SU 1096 ISTANZE

Thomas De Luca

Debiti fuori bilancio, dirigenti e conti

Un appuntamento programmato a poche ore dal giudizio – arriverà l’approvazione salvo clamorosi accadimenti – del consiglio comunale. Tante le questioni sul tavolo, a partire da quei debiti fuori bilanci sui quale il M5S nella passata consiliatura ha posto l’accento più volte: Thomas De Luca ha chiesto lumi in merito chiedendo come mai – con la procedura in corso, spicca il caso legato alla refezione scolastica – si tolga la possibilità ai consiglieri di aver competenza sulla questione, citando nel lungo discorso anche un parere della Corte dei Conti della Campania sul caso di Caserta. «L’Osl è un Organo del Comune a tutti gli effetti e tali debiti sono di nostra competenza. Inoltre non sono una grande tragedia per questo ente rispetto ad altri. Comunque sia in merito a tutti i debiti ho chiesto una relazione di stampo scientifico a tutti i dirigenti, le ammissioni per ora possiamo dire sono di ‘primo acchitto’: di solito mandiamo una lista dei debiti fuori bilancio alla Corte dei conti e poi loro valutano». La professionista siciliana ne ha approfittato per fare pressing ai dirigenti del Comune in merito ad un tema non di poco conto: la verifica dei debiti di bilancio per i quali i creditori non hanno presentato istanza di ammissione alla massa passiva, pur avendone titolo e quello dei residui attivi e passivi concernenti fondi a destinazione vincolata di competenza della gestione liquidatoria. Documenti che mancano all’appello.

11 APRILE 2018, L’INSEDIAMENTO DELL’OSL

L’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Terni

I ‘costi’ del dissesto: «Dura 5 anni solo per le conseguenze»

Il capogruppo della Lega Cristiano Ceccotti si è concentrato invece su quei 660 mila euro quantificati – in via presuntiva – in merito agli oneri della liquidazione. Vale a dire compensi, rimborsi ai componenti, straordinari degli uffici e spese del personale: «Sono conteggiati sulla base di cinque anni», ha risposto la Collosi. Siamo pagati a prescindere dalle tempistiche: voglio specificare che il dissesto finanziario perdura cinque anni per ciò che concerne le conseguenze per il Comune, per il resto il lavoro prosegue fino a quando necessario. Ciò vuol dire 3, 5, 7 o anche 10 anni, ovviamente spero che a Terni duri molto meno. Procedura ordinaria? Non la fa nessuno perché non è gradevole per l’ente ed è molto lunga». Una specifica sulle istanze ricevute: «La maggior parte coinvolge la piccola imprenditoria e l’adesione a questa procedura vi consentirebbe di ‘liberare’ il vostro patrimonio che, per ora, è congelato».

IL RICONOSCIMENTO DEL CREDITO USI: 1,2 MILIONI DI EURO

La dirigente Stefania Finocchio con Giulia Collosi

I pagamenti e la stima 

Valdimiro Orsini (Pd) chiede lumi su quei 4 milioni euro legati all’aumento – obbligatorio per legge in caso di dissesto finanziario – al massimo delle aliquote: «Servono per il bilancio stabilmente riequilibrato, per il pareggio». Ai creditori in primis interessa sapere – in quale misura, sopratutto – quando potranno prendere i soldi che gli spettano ed è il presidente di commissione Leonardo Bordoni a porre il problema: «La semplificata, una volta che avete deciso che tipo di percentuale volete applicare per la transazione, ci consente di pagare meno rispetto al debito totale. Ma subito. Queste risorse ce le potete dare a tranche se c’è l’anticipazione al ministero. Per quanto ci riguarda abbiamo già delle risorse e ciò ci permetterebbe di iniziare a pagare in tempi stretti: il creditore ha trenta giorni per accettare la proposta e poi ce ne sono altrettanti per la liquidazione». Quindi la stima: «A partire da chi un numero di protocollo più anziano e un dato certificato, speriamo di poter mandare già mandare delle proposte transattive entro la fine dell’anno».

UNA PROCEDURA UTILE ANCHE PER L’ITER PALASPORT

Il ‘pentagono’

Gli eventuali rifiuti e gli accantonamenti

Tecnicamente – ed è molto probabile che succeda – può accadere che alcuni creditori rifiutino la proposta perché vogliono arrivare tutti i soldi. «Capita, sì. Di solito – ha puntualizzato la Collosi – offriamo il 40% ma purtroppo nel tempo coloro che accettano diminuiscono nel numero. Quando la Osl finisce di pagare le procedure semplificate, viene mandato un rendiconto al ministero dell’Interno e lì è indicato anche chi non ha accettato: per quest’ultimi dovrebbero essere fatti degli accantonamenti pari al 50% del credito. Se ci sono, perché ad esempio a Castel Volturno abbiamo accantonato al 30% mandando acconti per questa percentuale». Discorso molto tecnico e contorto. In sostanza se c’è un residuo dell’ammontare complessivo concesso dal ministero, questo viene utilizzato per gli accantonamenti: l’Osl lo liquida anche come una sorta di acconto. Il residuo su quest’ultimo – calcolato sul totale della fattura in quanto il fornitore non accetta la transazione – torna nel bilancio ordinario del Comune.

Il sindaco Leonardo Latini

La ricaduta sul Comune, gli acconti e l’avviso della Collosi

C’è un rischio e la presidente dell’Organo straordinario di liquidazione la espone: «ll ministero ritiene – sottolinea sul punto precedente – infatti che quando l’Osl ha finito di pagare la semplificata, il pagamento dell’ordinario debba ricadere sul Comune che, a quel punto, deve iscrivere in bilancio le risorse necessarie. Ci siamo sforzati, e credo lo faremo anche qui, di dare gli acconti anche a coloro che non accettano le transazioni. Se la Osl chiude con un surplus riguardo all’anticipazione del ministero, dovremmo restituirla perché serve solo ad accelerare i pagamenti: per evitare di restituire i soldi pagammo gli acconti nel caso in Campania, ma è successo in un Comune sui generis. Il resto rientra nel bilancio nel Comune». Non il massimo. «Quando arriviamo al termine del lavoro diamo la segnalazione al sindaco della massa passiva che restituiamo perché, talvolta, determina un secondo dissesto come avvenuto a Caserta». Poi l’invito finale: «Per questo è meglio fare uno sforzo ed offrire qualcosa di più per cercare di chiudere quante più partite possibile. Il bello del dissesto è che vi dà un bilancio pulito che consente di poter fare programmazione». Parola al consiglio.

Valdimiro Orsini

Il sindaco, il tasso d’interesse e il dubbio di Orsini che porta al ritiro

Nel pomeriggio – lo aveva già fatto in commissione – è il sindaco Leonardo Latini ad esporre brevemente e dare ulteriori delucidazioni: «Il mutuo – si riferisce all’anticipazione del ministero – lo andremo a ripagare in venti anni con un tasso vantaggioso dello 0,66%. Quando lo accenderemo potremo procedere ai pagamenti e, in questo modo, rientrare nella disponibilità integrale del patrimonio comunale. Questo iter ha il vantaggio di consentirci una programmazione a medio-lungo termine e una maggiore velocità nel risolvere la questione». Ci si prepara alla discussione, ma Orsini pone un dubbio: «L’adesione alla procedura semplificata è di competenza della giunta, lo dice l’articolo 258 comma 1 del Tuel. Al consiglio spetta l’autorizzazione per la richiesta di accesso all’anticipazione del ministero». Chiamato in causa il segretario generale facente funzione di palazzo Spada, Francesco Saverio Vista: «Sì, la sua interpretazione è corretta a livello letterale. Mi è stato tuttavia riferito che è ok». La minoranza appoggia l’esponente Pd, Francesco Ferranti – presidente del consiglio – sospende per far riunire la conferenza dei capigruppo e dopo venti minuti prende la parola Latini: «Vista la necessità di approfondimenti sulla questione posta, chiedo che l’argomento sia rinviato ad altra seduta». Punto ritirato e proposta ironica di Filipponi (Pd): «Honoris causa all’albo dei segretari generali per Orsini, conviene nominare lui».

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