Terni: «Parrucchiere mi ha violentata»

Deposizione protetta in tribunale per una minorenne ternana le cui parole hanno portato ad una delicata indagine su un 35enne del Pakistan

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Una vicenda delicata e allo stesso tempo pesante, il cui destino giudiziario ora passa in mano al pm – Camilla Coraggio – che si trova davanti ad un bivio: chiedere l’archiviazione per il 35enne di origine pakistana indagato per violenza sessuale su una minore o percorrere la strada della richiesta di rinvio a giudizio. Alle spalle, l’incidente probatorio che si è concluso lunedì di fronte al gip Simona Tordelli e che ha visto, oltre alla perizia psicologica sulla giovane – affetta da una patologia genetica – la sua deposizione in modalità protetta.

La vicenda

Era il marzo del 2018 quando la ragazza – una ternana che al tempo aveva poco più di 15 anni – si era precipitata in un locale pubblico chiedendo aiuto e riuscendo, con l’aiuto dei presenti, a chiamare la madre. Fra le lacrime, aveva raccontato – prima al genitore e quindi agli investigatori della squadra Mobile di Terni nella successiva denuncia – che mentre stava passeggiando in una piazza di uno dei quartieri più popolosi della città, l’uomo – il 35enne, che nella vita fa il parrucchiere – l’aveva afferrata ad un braccio conducendola, contro la sua volontà, all’interno del negozio che gestisce proprio in quella zona. Lì si sarebbe offerto di farle la piastra ai capelli e ritoccare le sopracciglia, ma poi – compiuto il lavoro – l’avrebbe condotta nel bagno dove si sarebbe consumata la violenza sotto forma di palpeggiamenti al seno e baci sulla bocca. Shoccata, la giovane sarebbe fuggita chiedendo aiuto e innescando l’indagine sfociata nel fascicolo aperto dalla procura di Terni.

La testimonianza

Durante la deposizione di lunedì la ragazza avrebbe confermato quanto precedentemente riferito, rispondendo alle domande del pm e del legale difensore dell’uomo, l’avvocato Marco Tudisco. Di contro la madre della ragazza, persona offesa in ragione della potestà genitoriale, è assistita dall’avvocato Renato Chiaranti. In precedenza, le scorse settimane, la psicologa Elisabetta Proietti Lilla aveva riferito sui contenuti della perizia per la quale era stata incaricata dal gip Tordelli, spiegando, con un certo grado di prudenza, che la giovane era comunque in grado di testimoniare. Di contro l’indagato si è sempre proclamato estraneo alla vicenda, affermando come abbia soltanto effettuato la piastra e il taglio delle sopracciglia, senza contatti né approcci di alcun tipo.

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