Patrimonio artistico Terni, arriva la gara

Dal 1° gennaio 2015 è senza assicurazione. Il Comune cerca di metterci una pezza: appalto triennale per le opere d’arte del museo archeologico

Condividi questo articolo su

di S.F.

Portare a Terni alcune opere da esporre. Richiesta, accettazione del ‘titolare’, trasporto e gioco fatto, peccato che a quanto pare ci sia un aspetto non proprio secondario da sistemare e che di certo non favorisce il trasferimento: il Comune è sprovvisto di una copertura assicurativa dal 1° gennaio 2015 per il patrimonio artistico e già dal 2016 si era discusso sul fatto di rinnovarla. Niente di fatto per tre anni e ora palazzo Spada è pronta ad attivare una gara per l’affidamento triennale.

LE SPECIFICHE PER LA POLIZZA ALL RISKS

Il museo archeologico

Cosa succede dunque? Il Comune per ora si è concentrato sui beni – magari c’è la volontà di portare qualcosa da fuori – del museo archeologico (Caos), mentre al momento resta tutta da decifrare la situazione relativa alla pinacoteca ‘De Felice’. Breve indagine di mercato ed ecco la valutazione media annuale per una polizza all risks: circa 5 mila 500 euro. Un paio di conti, una variazione del piano esecutivo di gestione per computare 6 mila euro – questa la cifra definitiva, arrivano dall’imposta di soggiorno – e documentazione per attivare la procedura ultimata. Quantomeno per l’archeologico. Il problema – evidentemente la video sorveglianza non basta – come detto è noto da anni e nel luglio 2016 era stato fatto presente dall’ufficio assicurazione che sarebbero bastati 10 mila euro per il rinnovo. Nulla si è mosso finora, vecchia e nuova amministrazione.

I limiti d’indennizzo e il viaggio da Perugia

Per quel che concerne i ‘massimali’ nel capitolato speciale di gara c’è una doppia indicazione. La garanzia per la polizza assicurativa è prestata per «opere d’arte di proprietà dell’ente e/o di proprietà di terzi cedute in prestito al contraente, nel corso del viaggio di trasferimento dal museo archeologico nazionale di Perugia dove sono conservate al museo archeologico di Terni; indipendentemente dalla somma assicurata risultante dai singoli certificati assicurativi, è previsto un limite massimo di indennizzo pari a 3 milioni 93 mila 957 euro per ogni mezzo di trasporto o equivalente in altre valute». Ci sono poi le opere d’arte per la giacenza al museo archeologico Caos: «In tal caso il limite di indennizzo sarà costituito dalla somma risultante dai singoli certificati assicurativi e non potrà superare la somma di 4 milioni 556 mila 452 euro». L’assicurazione – da prassi in questi casi – è attiva ‘da chiodo a chiodo’, ovvero dal momento in cui le opere sono rimosse dal posto base.

I casi di esclusione: ribellioni, terrorismo, invasioni

Sono quindici i casi esclusi dall’assicurazione per eventuali danni. Si parte dal dolo del contraente e dell’assicurato; contrabbando, commercio o traffici clandestini-proibiti; lavori di restauro o manutenzione; uso normale o deterioramento graduale; variazioni termo-climatiche non causate da rotture di impianti di climatizzazione; proprietà illegittima e sequestro delle opere; umidità e stillicidio non conseguenti a rotture accidentali degli impianti idrici; furto con destrezza; danni a meccanismi, apparati elettrici od elettronici dovuti a funzionamento ed usura; danni in giacenza poste in luogo all’aperto; misteriose sparizioni nel corso di inventario; atti di terrorismo; invasioni, atti di nemici stranieri, ribellioni, rivoluzioni, nazionalizzazione o confisca; contaminazione radioattiva e attacchi cibernetici.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli