Terni, Pd a congresso: lo scontro si accende

Presentati il documento politico ‘dei circoli’ e la candidatura di Grimani al provinciale: «Qui spazio alle idee. ‘Di là’ solo la volontà di garantire un sistema di potere»

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La prima differenza – tanto per mettere le cose in chiaro – la ‘marcano’ fisicamente, con la prossemica, mettendosi seduti tutti sullo stesso piano e in circolo. «Nessuno di noi è ‘in cattedra’ – neppure il candidato al Pd provinciale, il sindaco di San Gemini Leonardo Grimani, ndr – perché per noi vengono prima le idee, e poi i nomi». E una.

Danze aperte Inizia a farsi più frizzante l’aria nel Pd ternano in vista dei congressi che dovranno portare all’elezione dei segretari comunale e provinciale. Non che prima non lo fosse, frizzante, ma di certo i congressi hanno buone possibilità di rappresentare la valvola, di sfogo per tensioni politiche, personali, acredini che finora hanno trovato altre vie di uscita. E i sostenitori del documento politico ‘Adesso, il Pd per Terni’ non fanno molto mistero di volersi collocare su una sponda distante ed opposta rispetto a quella del cardiochirurgo Alessandro Pardini, candidato alla segreteria comunale e sostenuto da nomi ‘di peso’, da Gianluca Rossi ad Eros Brega, da Marina Sereni a – sic – il sindaco di Catania, Enzo Bianco.

GRIMANI: «CONGRESSO UNITARIO? TROPPE DIFFERENZE» – VIDEO

«Prima le idee» Ecco, il candidato: il gruppo trainato da undici segretari di circolo (all’inizio erano sette) – su sedici – ancora un nome per il ‘comunale’ non ce l’ha. Emergerà, dicono, e verrà presentato prima dell’inizio – previsto per il 12 ottobre – dei congressi dei circoli Pd sparsi sul territorio. «Non è un punto di debolezza, ma il segno di come intendiamo anteporre il confronto, raccogliendo il maggior numero di adesioni possibili rispetto alle idee proposte, alla figura che poi emergerà in maniera quasi naturale. Senza alcuna imposizione dall’alto». E due.

Nomi ‘senza nome’ Alla fine gli ‘anti pardiniani’, ci perdonino la semplificazione giornalistica ma dalle parole di un paio di sostenitori di ‘Adesso’ (evoluzione di ‘Se non ora, quando’) l’idea che si respira è anche quella, nomi e volti comunque ce li hanno. E sono quelli degli undici succitati segretari – Riccardo Vantaggi (che ha illustrato il documento politico), Sara Giovannelli, Simona Berretta, Saverio Lamanna, Sara Galli, Sandro Piccinini, Marco Tomassini, Massimiliano Fiocchi, Daniele Laprovitera, Stefano Bittarelli, Marcello Bizzotti – ma anche di altre figure che giovedì mattina non sono volute mancare alla presentazione del documento e del candidato al ‘provinciale’. Parliamo di Sandro Corsi, Emilio Giacchetti, Valdimiro Orsini, Moreno Rosati, Jonathan Monti, Stefano Bucari, Andrea Agnetti, Francesco Filipponi ed altri ancora.

Il documento politico, ha spiegato Vantaggi, è nato «dalla necessità, in vista del congresso, di iniziare ad analizzare i problemi e le criticità che l’attività politica di pone davanti, quotidianamente. Da sette segretari di circoli, ora siamo undici. E il confronto con i tesserati ha fatto emergere con forza l’esigenza di una nuova proposta politica, incentrata su alcuni temi, come l’ambiente, il decoro urbano, la sicurezza, le infrastrutture e il turismo, che sarannno centrali per il futuro di questa città. Questo confronto deve però andare oltre le finte unanimità, quelle dei congressi solo apparentemente unitari che si sono succeduti nel passato. Finora siamo stati gli unici, rispettando il regolamento del congresso, a proporre prima l’idea e poi i nomi».

«Pd unica realtà di governo» ‘Adesso, il Pd per Terni’, oltre ai temi-chiave, affronta l’esigenza di «aprirsi ai tesserati del partito e quindi alla città, visto che il Pd è l’unica realtà politica in grado di assicurare il governo locale e non solo. Per garantire l’accesso alla politica alle giovani generazioni – ha detto Vantaggi – chiediamo sin d’ora alla classe dirigente attuale e a chi ha ricoperto incarichi i passato, di mettersi a disposizione e condividere con noi un percorso di crescita. Partiamo dai circoli perché oggi, anche e soprattutto dopo la cancellazione delle circoscrizioni, sono uno dei pochi presìdi fondamentali dove i cittadini possono far sentire la propria voce e determinare le scelte politiche».

Le prime stilettate allo ‘schieramento avversario’, ad assestarle ci ha pensato il segretario del circolo sanità – e consigliere comunale Dem – Saverio Lamanna: «Intanto mi sono messo a disposizione di questo gruppo perché c’è un bel clima, in cui questi giovani dei circoli che hanno retto fino ad oggi il Pd ternano, in uno dei suoi momenti più difficili, stanno dimostrando personalità e capacità. Poi, Sandro Pardini è un valido professionista ed è candidato a questo ruolo un po’ ingrato che richiede pazienza e disponibilità. E il confronto si aprirà, giocoforza, anche su questioni strettamente legale alla sanità. Nello schieramento che lo sostiene c’è chi, a differenza nostra che siamo sempre stati per due aziende distinte, vuole un’unica azienda ospedaliero-universitaria localizzata a Perugia. Anche per questo ci piacerebbe conoscere il suo pensiero in merito, oltre che sul tema dell’innovazione ospedaliera e del territorio». Poi Sara Giovannelli, segretario del circolo centro ‘Anna Lizzi Custodi’: «Più che un malato da curare, concepiamo il partito come una famiglia che ha, come tutte, alti e bassi e momenti di crisi».

Le manciate di pepe ce le ha messe, alla fine, Leonardo Grimani che, con il sindaco di Ferentillo Paolo Silveri, si contenderà lo scranno di segretario provinciale del Pd di Terni. «Sono convinto che vinceremo i congressi, ma se così non sarà, questo gruppo non si perderà. Perché è nella natura della nostra proposta, quella di avere una prospettiva. Qui c’è confronto e chiarezza. Di là abbiamo invece un blocco che non mi pare abbia tutta questa voglia di discutere ed argomentare i propri programmi. Piuttosto mi sembra animato dalla conservazione e dalla volontà di mantenere determinati assetti di potere. Il mio competitore, Silveri, non so cosa pensi, forse prima deve confrontarsi con i suoi ‘maggiorenti’. Penso che ci si debba, di contro, candidare per portare idee e programmi e quindi, in un secondo momento, proporre le classi dirigenti. La mia idea è di una segreteria ‘snella’, dodici persone, con pochi dipartimenti chiamati a discutere dei temi fondamentali. Il cambiamento non è dire ‘ora arrivo io e risolvo tutto’».

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