Terni, Pd cerca ‘quadra’ Piccioni è il nome caldo

Il responsabile del comparto medico legale Inps, già impegnato nella Dc degli anni d’oro a Terni, potrebbe essere il candidato sindaco

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Mattinata intensa quella di sabato per il Pd ternano, alle prese con il faticoso percorso – da tempo, nulla nel partito è facile – che condurrà alle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno.

Riunione ‘easy’ Una mattinata che in via Mazzini si è articolata in due riunioni. La prima, definita piuttosto proficua, incentrata sulla costruzione del programma politico per la città, alla presenza dei ‘saggi’ Giacomo Porrazzini, Franco Giustinelli, di membri della segreteria comunale. In pratica il ‘gruppo aperto’ coordinato da Andrea Agnetti e voluto dall’unione comunale per la definizione degli obiettivi programmatici.

Meno facile La seconda riunione, decisamente più spigolosa, ha messo di fronte una sfilza di ‘ex qualcosa’ ma tutti ‘di peso’: fra questi Gianluca Rossi, Leopoldo Di Girolamo, Stefano Bucari, Valdimiro Orsini ed i due segretari Sara Giovannelli (comunale) e Paolo Silveri (provinciale). Non pervenuto Fabio Paparelli, invitato ma assente per propria scelta. Idem – assente – Eros Brega, ma per motivi personali.

Piccoli passi avanti Le ragioni degli ‘spigoli’ stanno nel confronto, una sorta di riavvicinamento fra Gianluca Rossi ed il ‘cuore’ attuale del partito di via Mazzini, dopo le pesanti tensioni registrate nelle scorte settimane, alleviate dalla presenza dell’ex senatore alla direzione regionale con il ‘reggente’ Maurizio Martina e da un recente intervento anche sulla linea che il Pd locale dovrebbe darsi in vista del voto. ‘Scuse ufficiali’ non ce ne sono state, da parte di nessuno dei partecipanti, ma insomma qualche millimetrico passo avanti si sarebbe registrato anche sulla base del possibile candidato sindaco.

Piccioni nome ‘caldo’ Infatti – non in assemblea ma in tale contesto ben più ristretto (i detrattori lo chiamano ‘caminetto’) e, anche per questo, non proprio gradito a tutti in via Mazzini – la vera quadra il Pd l’avrebbe trovata attorno alla decisione di affrontare di petto le elezioni. Non da ‘partito convalescente’, cioè appoggiandosi ad una figura civica ritenuta autorevole, ma candidando un proprio nome per lo scranno di palazzo Spada. Nome che – incontri sono attesi anche nelle prossime ore – potrebbe essere quello del 60enne ternano Massimo Piccioni, medico e coordinatore generale del settore medico legale dell’Inps, già docente a contratto per l’università cattolica del Sacro Cuore di Roma. Negli anni ’90 lo si ricorda per la sua vicinanza alla famiglia Micheli e, a Terni, per il suo impegno politico nella Dc che aveva anche rappresentato come segretario e nel consiglio comunale cittadino fra il 1990 e il 1993, dai banchi dell’opposizione.

«Nessun nome nella riunione» Sui contenuti della riunione di sabato mattina al Pd interviene direttamente uno dei presenti, Gianluca Rossi, per precisare che «non si è parlato di nessun candidato a sindaco, men che meno del dottor Piccioni».

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