Terni: Pd, il congresso del «ghe pensi mi»

Sia detto con tutto il rispetto dovuto ad una persona stimata e stimabilissima, ma già da subito Pardini non è stato consigliato un granché bene – Il corsivo di Walter

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di Walter Patalocco

Ghe pensi mi. Il messaggio pare proprio questo, tanto più che viene da un lombardo che, sta a Terni – sì – da una dozzina di anni e che ora si candida alla segreteria del Pd comunale.

Qual è, infatti, il messaggio, la comunicazione politica quando la lista congressuale si chiama “Pardini per Terni”? (In corsa, poi, la mozione congressuale è stata rititolata in Alessandro Pardini segretario Pd di Terni – pensare l’impossibile facendo tutto il possibile”) 

Sia detto con tutto il rispetto dovuto ad una persona stimata e stimabilissima, ma già da subito non è stato consigliato un granché bene.

Perché il messaggio è proprio: adesso ci penso io a Terni. Ma in che modo? E per fare che? Quale linea politica suggerisce un tale slogan in capo a una lista?

Ovviamente un programma ci sarà. La speranza è che, in futuro, tale programma sia illustrato e condiviso, perché a scatola chiusa non si compra più nemmeno Arrigoni.

Ci sarebbe anche un’altra breve chiosa: nel momento in cui i nomi dei leader spariscono dai simboli delle liste, si fa la scelta opposta che – a lume di naso – per il momento pare condivisa solo da quel “Noi con Salvini” su sfondo azzurro.

Apprezzabile pare invece il passo di lato compiuto da tanti capibastone accorrenti al soccorso. Ma loro, si sa, si mettono in “forcè” come dicono i giocatori di bazzica.

Pd a congresso, comunque. Ci sono altre due liste: “Nativi democratici”, che candida a segretario Antonello Fiorucci, e “Adesso il Pd per Terni”, con Sara Giovannelli candidata.

In bocca al lupo.

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