Terni, perdita acido in Ast: esercitazione

Venerdì mattina in prefettura testato il piano di emergenza esterna, il grado di efficacia delle comunicazioni tra enti e strutture coinvolte

Condividi questo articolo su

Una esercitazione di protezione civile ‘per posti di comando’ con simulazione di situazione incidentale all’interno dell’Ast per testare il piano di emergenza esterna per le industrie a rischio di incidente rilevante (Pee) e, in particolare, il grado di efficacia delle comunicazioni tra gli enti e le strutture operative coinvolte nel sistema dei soccorsi e le procedure di informazione della popolazione e i mass media. C’è stata venerdì mattina in prefettura e ha coinvolto il comando provinciale dei vigili del fuoco, la questura, il Comune di Terni, il 118, l’Arpa Umbria, la Provincia, il servizio di protezione civile regionale, l’Ast, Linde Gas Italia e Harsco-Ilserv.

PIANO EMERGENZA AST, L’AGGIORNAMENTO

Acido fluoridrico

Paolo De Biagi

Il via alle operazioni alle 9.27 con la segnalazione di una perdita di acido fluoridrico per la rottura di un serbatoio del reparto Ide/Pix di Ast, con dispersioe della sostanza all’esterno dello stabilimento. «Sono state testate – spiega la prefettura – le procedure di convocazione del Centro coordinamento soccorsi (Ccs) presso la sala operativa di Protezione civile della prefettura e del comitato di emergenza presso l’azienda, ai fini dell’attivazione delle azioni necessarie per il soccorso alla popolazione e la tutela ambientale». Allarme finito alle 11 con primo debriefing utile per una valutazione a caldo dei risultati dell’esercitazione: saranno approfonditi dall’apposito gruppo di lavoro e consentiranno di affinare le procedure di emergenza.

AST ED EMERGENZE: RISCHI, ZONE DI ATTENZIONE E DETTAGLI

L’aggiornamento

Il prefetto Paolo De Biagi evidenzia come «sia stata un’utile occasione per sperimentare il Piano di emergenza esterna di uno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante presenti in questa Provincia. Soprattutto, ci ha offerto importanti spunti per procedere al riesame ed all’aggiornamento delle nostre pianificazioni, come richiesto dal decreto legislativo 26 giugno 2015, n.105, che recepisce le direttive europee in materia di industri a rischio, la c.d. Seveso III».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli