Terni, personale Pmal protesta in prefettura

Assemblea giovedì dalle ore 9.30 per contestare «l’inerzia del ministro della Difesa Trenta. Ad oggi i problemi sono tutti lì»

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A un anno dall’insediamento del governo e a pochi mesi dalla visita a Terni del ministro della difesa Elisabetta Trenta, le rsu del Polo di mantenimento delle armi leggere di Terni si fa sentire perché «nessuna delle criticità evidenziate è stata risolta». Tanto che il personale del Pmal si farà ‘sentire’ giovedì mattina sotto la sede della prefettura.

LA VISITA DEL MINISTRO TRENTA IN UMBRIA

Il gap economico

Tante le criticità evidenziate dalle rsu ma pure dalle sigle sindacali, a partire da quella che «più di altre continua ad essere giustamente vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori civili della Difesa come una vera e propria discriminazione salariale, in ragione del noto gap economico esistente tra la loro retribuzione accessoria e quella percepita dai colleghi di pari ruolo e qualifica degli altri ministeri e amministrazioni, o anche quella attribuita alla nutrita componente militare che opera ormai regolarmente nell’area amministrativa con i dipendenti civili».

Le criticità ‘ternane’

«Avevamo chiesto – osservano rsu e sindacati – di affrontare e risolvere alcune delle priorità individuate, come il superamento dei vincoli imposti dalla legge 244/2012 e un urgente piano straordinario di almeno 5 mila assunzioni nel triennio 2019/2021, da destinare soprattutto all’area tecnico-industriale (di cui l’ente ternano fa parte) alla quale vanno destinati investimenti seri.
In particolare per il Pmal di Terni l’accento va posto sulla carenza dei dipendenti civili rispetto alla pianta organica che, a fronte dei 384 previsti, oggi vede la presenza di circa 280 persone, le quali si ridurranno nel prossimo triennio, a causa dei pensionamenti, a soli 182, causando l’irrimediabile dispersione del prezioso know-how acquisito, soprattutto nel settore tecnico, e il conseguente drastico calo delle prestazioni e della possibilità di raggiungimento degli obiettivi istituzionali».

Richieste in serie

Oltre a ciò le richieste riguardano l’allargamento dei pochi posti messi già a concorso prevedendo un prolungamento della validità delle graduatorie, il contestuale avvio del progetto di riapertura delle ex scuole operai, a possibilità di inserire il Pmal di Terni in un ambito organizzativo-funzionale interforze, il recupero del divario economico esistente, lo sblocco delle progressioni tra le aree funzionali del personale civile, la definizione del Ccni parte normativa, la risoluzione della problematica afferente il legittimo riconoscimento dei benefici previsti per i lavori insalubri e polverifici espletati nel corso degli anni. «È giunto il momento di dire basta alle promesse non mantenute e alle solite vuote dichiarazioni di disponibilità della ministra Trenta, a cui mai fanno seguito soluzioni concrete».

L’assemblea

In vista della manifestazione che le categorie del comparto pubblico hanno programmato per il prossimo 8 giugno a Roma – e che riguarderà anche la vertenza-Difesa – giovedì 30 maggio, dalle ore 9.30, si terrà un’assemblea unitaria sotto la prefettura di Terni «per testimoniare pubblicamente il nostro fermo dissenso nei confronti dell’inerzia istituzionale fin qui palesata dalla ministra Trenta nei confronti del personale civile della Difesa».

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