Terni: «Polizia locale sempre più povera»

Assemblea con i vertici nazionali Ospol-Csa: «Il nostro non è considerato lavoro gravoso nel contesto della Pa: inaccettabile»

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Più diritti, ma anche più strumenti – economici e materiali – per chi sta ogni giorno sul campo e continua a sentirsi ‘figlio di un Dio minore’. A chiederli è l’organizzazione sindacale Ospol Csa – Polizia locale che venerdì mattina ha organizzato un incontro-assemblea a Terni, presso la Bct, alla presenza del presidente Luigi Marucci e del segretario Stefano Lulli.

Il tema Nel corso della mattinata è stata sviluppata un’analisi approfondita delle nuove responsabilità per la Polizia locale, imposte dalla legge Minniti sulla sicurezza integrata. Un tema destinato a finire all’attenzione dell’Agenzia di rappresentanza nazionale delle pubbliche amministrazioni (Aran), attraverso la proposta di rinnovo contrattuale che vede l’Ospol-Csa in prima linea, anche nell’evidenziare gli ulteriori sacrifici che vengono chiesti agli agenti di tutta Italia.

La protesta «La Polizia locale – è stato detto dai rappresentanti sindacali – è stanca delle continue discriminazioni e si sta organizzando per far sentire la propria voce a tutti i livelli. Si è di fronte a servizi sempre più gravosi, in assenza di adeguate tutele con personale sempre più ‘anziano’, caratterizzato da un’età media di 54 anni. È inaccettabile che questo lavoro non venga considerato, dal governo, fra le categorie individuate nel pubblico impiego come lavori gravosi con anticipo dell’età pensionabile. Come si può pretendere che una persona faccia il poliziotto municipale a 67 anni?».

Diffamazione ‘social’ Accanto a ciò, ci sono anche altri motivi che spingono sindacato e agenti alla protesta: «È inconcepibile – ad esempio – considerare Natale come un giorno qualunque, senza neanche il riposo compensativo come propone Aran». Nel corso dei lavori – presente anche il responsabile regionale dell’Ospol-Csa Polizia locale, Giovanni De Angelis – il consulente legale, avvocato Massimo Proietti, ha illustrato alcune azioni da mettere in atto per contrastare il fenomeno, sempre più diffuso, della diffamazione degli agenti di Polizia locale a mezzo stampa e ‘social’.

A Bruxelles Nei prossimi giorni i vertici del sindacato verranno ricevuti a Bruxelles e anche in quella sede ci sarà modo di evidenziare le necessità più urgenti del Corpo: risorse finanziarie e di personale, equipaggiamenti, indennità legate ai nuovi compiti che il decreto Minniti impone. L’impegno è quello di monitorare tutti gli sviluppi dell’iter, per far sì che gli agenti non rimangano ‘a piedi’: «Il sindacato è sempre più impegnato per la tutela della categoria su tutti i fronti, anche sul rispetto della dignità di lavoratori al quale ogni individuo ha diritto».

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