Terni, polizia postale: «Rischio collasso»

«Il patto sottoscritto da Confindustria Umbria e dal compartimento polizia postale regionale, per il contrasto ai reati informatici, rischia di essere ‘aria fritta’, soprattutto a Terni dove ormai a fronteggiare il cybercrime sono rimasti appena 7 agenti a fronte dei 14 di un paio di anni fa e con la pessima notizia, ormai ufficiale, che nei prossimi trasferimenti di personale, previsti da ottobre, il Viminale non invierà rinforzi per la specialità. Rischiamo il ‘collasso’ operativo». A lanciare l’allarme è Roberto Fioramonti, segretario nazionale del sindacato di polizia Mosap.

Truffe informatiche, i cyber reati e la pedopornografia online in aumento

«Stiamo vivendo una situazione kafkiana – dice Fioramonti – dove poliziotti e cittadini rischiano di venire presi solo in giro. Da un lato pare accantonata, almeno per adesso, l’idea che abbiamo sempre contrastato come Mosap di chiudere sezioni della polizia postale come quella di Terni, anche se continuiamo a vigilare. Dall’altra anche nella città di San Valentino le truffe informatiche, i cyber reati e la pedopornografia online sono in aumento, col conseguente incremento della mole di lavoro per il personale, che risulta invece in costante calo e senza prospettive di rinforzo».

Mosap: «A Salvini chiediamo un impegno concreto»

Adesso, spiega poi il sindacalista, «arriva questa lodevole intesa con Confindustria che è destinata a portare altri carichi di lavoro, impegni che non potranno essere materialmente gestiti. Per questo ho parlato di ‘aria fritta’. In buona sostanza, col costante depauperamento degli operatori, c’è il rischio di una paralisi di fatto della ‘postale’ di Terni. Una presa in giro soprattutto per i cittadini che chiedono maggiore sicurezza anche in rete. A Salvini chiediamo pertanto un impegno concreto: inviare più personale in città già dalla prossima movimentazione. È il ministro dell’Interno, ha le prerogative e i poteri per farlo. Basta chiacchiere, vogliamo fatti».

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