Terni, pro-Zingaretti: «Ora cambiamento»

Parlano i sostenitori ternani della mozione che si è affermata in Umbria e in Italia: «Basta paure, ora riavvicinare i cittadini alla politica e al Pd»

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Ancora non si ‘batte cassa’, ma almeno la boccata di ossigeno è garantita visto che le ultime sfide interne – «ma il messaggio proveniente dalle primarie è di unità», precisano comunque – li avevano visti soccombere, tanto a Terni quanto nel quadro regionale del partito. Esultano i sostenitori ‘ternani’ della mozione ‘Piazza Grande’ per Nicola Zingaretti segretario, sull’onda dell’affermazione che il governatore del Lazio ha ottenuto nelle primarie di domenica per l’elezione del nuovo segretario del Pd. Ben 30.725 i votanti in Umbria – 8.563 in provincia di Terni – e Zingaretti nel collegio della provincia di Terni ha ottenuto il 65,8% dei consensi ed il 69,3% nel capoluogo.

Il segnale

Tre i delegati che rappresenteranno la mozione pro-Zingaretti al congresso nazionale dei Democratici: il capolista Fabio Paparelli, il narnese Francesco De Rebotti e l’orvietana Martina Mescolini. Lunedì pomeriggio i primi due, insieme a Mattia Nannurelli, hanno fatto il punto, ringraziando i volontari – circa mille in Umbria bei duecento circoli/seggi – «ma sopratutto – ha detto quest’ultimo – i tanti cittadini che con il proprio voto hanno voluto affermare di credere ancora nel centrosinistra. Per diversi di loro era la prima volta, altri sono tornati dopo aver dato fiducia ad altri partiti. Ma il senso è che questo progetto, che ha incontrato un’affermazione oltre ogni più rosea aspettativa, è per sua natura aperto, orientato al cambiamento e alla condivisione di idee e progetti per rilanciare un’area politica di cui oggi, più che mai, specie a fronte di un governo fallimentare come quello ‘giallo verde’, si avverte il bisogno».

«Cambiare l’Italia e anche Terni»

Fabio Paparelli, invece, ‘cita’ Guccini: «Il popolo del Pd ha preso sulle spalle il peso del Pd. Domenica ci è stata consegnata, come dirigenti, una responsabilità ancora maggiore: quella di essere all’altezza della sfida che ci attende. La vittoria così netta di Nicola Zingaretti chiude di fatto una fase politica per aprirne una nuova. Incentrata sui temi dell’ambiente, della scuola, del lavoro, perché il welfare è lavoro e non assistenzialismo. Ma ‘Piazza Grande’ non termina con le primarie. Questo ‘contenitore’ vuole andare oltre e vivere attraverso iniziative che puntano a coinvolgere quante più persone nella vita politica del nostro paese. Chi ha cose da dire, può finalmente concorrere a cambiare l’Italia ma anche la nostra città, dove l’amministrazione a poco meno di un anno dall’elezione dimostra tutti i suoi limiti, a partire dall’assenza totale di una visione di sviluppo».

«Basta paura»

Francesco De Rebotti sottolinea invece come «proprio un anno fa il Pd viveva una delle sue fasi più tragiche, quella delle elezioni politiche del 2018. Quando la politica fatica a trovare un orizzonte, ci pensa la comunità del centrosinistra a dare una direzione. Un milione e 800 mila votanti sono una responsabilità straordinaria per tutti noi e sono felicissimo che il risultato sia stato in favore di Nicola Zingaretti. Lui rappresenta in pieno un sentimento crescente e la necessità di poter contare su persone affidabili e serie che utilizzano i contenuti e i toni giusti per un paese in difficoltà come il nostro. Negli ultimi anni la politica è stata soprattutto caratterizzata da semplificazioni estreme, aggressività e delegittimazioni. Molti si sono rifugiati nel ‘non voto’ anche in ragione della paura. Sono certo che li riavvicineremo alla politica e al Pd».

‘Messaggio’ anche a Terni

Che l’establishment del partito – tanto a livello regionale quanto a Terni – si sia schierato con la candidatura di Maurizio Martina è comunque un dato di fatto. Cosa potrebbe cambiare ora? «Zingaretti – spiega Mattia Nannurelli – ha mandato un messaggio di unità: basta a ‘chi sta con chi’ ma ‘mettiamoci insieme per qualcosa’, per un progetto. Accanto a questo i cittadini, attraverso il proprio voto, hanno espresso un desiderio forte di cambiamento, di inversione di rotta. Credo che questo messaggio sia giunto anche a Terni dove c’è bisogno di maggiore apertura, di una riflessione chiara e di un partito più aperto».

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