Processo ‘Spada’: Comune chiede i danni

Terni, il giudice ammette la costituzione dell’ente. Venti imputati fra ex amministratori e dirigenti. Fitto calendario di udienze

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Comune di Terni parte civile anche nell’ambito del processo ‘Spada’, partito ufficialmente lunedì mattina e originato dall’indagine coordinata dalla procura di Terni – in campo il procuratore capo Alberto Liguori e il sostituto Raffaele Iannella – che il 2 maggio del 2017 aveva portato all’applicazione degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e dell’ex assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari. Venti gli imputati per l’ipotesi di ‘turbata libertà degli incanti’ legata gli appalti comunali per la manutenzione del verde pubblico, per la gestione dei servizi cimiteriali e dei servizi turistici presso la Cascata delle Marmore.

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Costituzione ammessa

In aula, di fronte al giudice Biancamaria Bertan, il Comune di Terni – rappresentato dall’avvocato Francesco Silvi – ha chiesto di costituirsi parte civile, evidenziando un danno ‘non patrimoniale’ di 100 mila euro, oltre a quello ‘patrimoniale’ da quantificarsi. Un’istanza a cui i legali delle difese – sul punto hanno parlato gli avvocati Nicola Pepe e Gianluca Luongo – si sono sostanzialmente opposti, rimarcando la competenza della procura presso la Corte dei conti per l’eventuale danno ‘da perdita di chance’. Ma la questione, dal punto di vista del Comune, riguarda anche i possibili danni di immagine – ovvero ‘non patrimoniali’ – per valutare i quali il tribunale ha comunque ammesso la costituzione dell’amministrazione comunale, ora parte civile così come nel processo ‘Spada bis’ che ha già visto emettere le prime sentenze.

Imputati

Venti, come detto, le persone finite a processo a seguito delle indagini svolte dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Terni e dalla squadra Mobile della questura. Oltre all’ex sindaco e all’ex assessore ai lavori pubblici, fra gli imputati figurano gli ex assessori Libero Paci, Luigi Bencivenga, Roberto Fabrini, Sandro Piermatti, Silvano Ricci, Marco Malatesta, Daniela Tedeschi, Renato Bartolini, Simone Guerra, Giorgio Armillei, Francesco Andreani, Cristhia Falchetti Ballerani, Francesca Malafoglia ed Emilio Giacchetti, i dirigenti comunali Renato Pierdonati e Luciano Sdogati, il funzionario Federico Nannurelli e Carlo Andreucci della coop Alis. Fra i legali difensori degli imputati figurano gli avvocati Attilio Biancifiori, Enrico De Luca, Roberto Spoldi, Patrizia Bececco, Francesco Salvatore Donzelli, David Brunelli, Nicola Pepe, Gianluca Luongo, Massimo Proietti e Donatella Virili. Nel corso dell’udienza di lunedì, il giudice Bertan – oltre alle formalità tecniche di rito – ha stabilito un fitto calendario di udienze: sei quelle già fissate fino al prossimo settembre.

 

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