Terni, ‘profondo rosso’: «Noi che c’entriamo?»

Comune: il ‘buco’ di 26 milioni rilevato dal ministero, oggetto di un nuovo incontro a Roma. Parla l’assessore Masselli. Pd all’attacco: «Consiglio comunale tenuto all’oscuro»

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Reduce, insieme al sindaco Leonardo Latini ed ai tecnici dell’ufficio contabilità del Comune di Terni, dall’incontro con i funzionari del ministero dell’Interno mercoledì mattina a Roma – «nessuna convocazione, solo un dialogo che va avanti e proseguirà ancora per giungere ad un chiarimento definitivo» – l’assessore comunale al bilancio, Orlando Masselli, dice la sua sul ‘buco’ da 26 milioni di euro rilevato nel contesto delle disgraziate casse dell’ente «che – precisa l’assessore – stiamo cercando di rimettere in sesto pur a fronte di un passato che, come in questo caso, continua a far sentire i propri effetti nefasti».

La spiegazione

Ma allora da cosa dipende il passivo, pesante, evidenziato dal ministero? «Questo passivo, a fronte di un bilancio 2018 approvato dal consiglio comunale ad inizio estate – afferma Masselli – è l’ennesima eredità, sgradevole e sgradita, del passato ed è frutto dell’entrata in vigore, nel 2018, delle modifiche alla Legge di Bilancio deliberata dal governo Gentiloni. Di fatto siamo fra i primi comuni, in dissesto, a sperimentare gli effetti, ancora tutt’altro che chiari, di questa nuova normativa. Ora dobbiamo capire se questa legge ha fra le sue dirette conseguenze quella di affossarci, per debiti che attengono alle precedenti amministrazioni, o se esistono spazi di manovra».

L’esempio

«Un esempio delle conseguenze di tali modifiche normative? Esistono passivi di cassa – spiega l’assessore al bilancio – che il Comune di Terni ha utilizzato nel corso del 2017, 13 milioni di euro. Secondo questa normativa entrata in vigore del 2018, dovremmo farcene carico noi nell’annualità successiva. E l’amministrazione Latini è operativa dal luglio del 2018. Credo basti questo capire la situazione nel suo insieme». Ma perché tali passività non sono finite, a suo tempo, all’attenzione dell’Organo straordinario di liquidazione? «Il dialogo con il ministero – taglia corto Masselli – verte anche su questo aspetto».

Pd: «Consiglio comunale e città tenuti all’oscuro»

Intanto l’opposizione – Pd in testa – non molla sulla questione ‘buco di bilancio’: «Sono settimane che il sindaco e il vicesindaco sono a conoscenza delle nuove, gravi, difficoltà del bilancio del Comune di Terni. A metà luglio – dichiarano in una nota i consiglieri comunali del Pd Francesco Filipponi, Valdimiro Orsini e Tiziana De Angelis – c’è stato un incontro tra il ministero dell’Interno e i vertici dell’amministrazione comunale. In quell’occasione l’ufficio che si occupa della vigilanza sui comuni dissestati ha espresso pesanti perplessità sull’andamento dei conti del Comune di Terni. In particolare è stato fatto presente che erano necessarie misure rilevanti come la vendita delle farmacie, sono state evidenziate le criticità sui mancati incassi degli affitti, sui ricavi della Cascata delle Marmore, sulle entrate delle multe e del loro utilizzo, sul fatto che la capacità di incassare del Comune è diminuita rispetto al 2017. Un incontro che non è stato reso noto, del quale sono a nostra conoscenza ulteriori particolari. Un quadro allarmante – osservano i consiglieri comunali del Pd – al quale si aggiungono le nostre segnalazioni in consiglio comunale. Ci chiediamo perché il sindaco non abbia informato di questa situazione i consiglieri comunali, né di maggioranza né di minoranza. Ci chiediamo se questo silenzio fosse dovuto al fatto che il consiglio comunale era alla vigilia dell’approvazione del bilancio di previsione, ci chiediamo se ancora una volta i consiglieri comunali siano stati messi nelle migliori condizioni per assumersi responsabilità rilevanti. Ci chiediamo perché i vertici dell’amministrazione comunale non abbiano seguito le indicazioni del ministero e anzi abbiamo seguito direzioni ben diverse, insistendo sulla proprietà pubblica di FarmaciaTerni e continuando a negare la necessità di una sforzo straordinario dell’ente per il recupero dei propri crediti. Rinnoviamo l’invito all’assessore al bilancio e soprattutto al sindaco, che finora ha gestito direttamente la delega, a presentarsi quanto prima in consiglio comunale e a riferire sul nuovo disavanzo di 26 milioni una cifra che è molto consistente soprattutto se si considera che è stata generata in poco più di un anno di nuova amministrazione».

I capigruppo della minoranza e lo stallo

Nella giornata odierna inoltre si registra la nota dei capigruppo – Filipponi per il Pd, poi Alessandro Gentiletti di Senso Civico, Federico Pasculli del M5S e Paolo Angeletti di Terni Immagina – in merito alla situazione attuale: «Si torni subito a lavorare nell’interesse della città. Se entro la settimana prossima non sarà sbloccata la situazione e convocato il Consiglio comunale saremo costretti ad iniziative di protesta insieme ai cittadini. Riteniamo grave quello che sta succedendo, ovvero che le attività del consiglio siano ancora paralizzate a causa delle divisioni interne alla maggioranza. Dal 10 agosto, quando il capogruppo della Lega veniva promosso alla carica di assessore, è quasi passato un mese e la Lega ancora non è riuscita ad indicare il suo nuovo capogruppo. Ugualmente, nessuna soluzione ad oggi è stata trovata per la guida delle commissioni consiliari, a causa del continuo scalpitio interno ai partiti della maggioranza, dove le gomitate per la ricerca di visibilità si fanno sempre più pressanti. Ricordiamo che i cittadini aspettano risposte concrete ai loro problemi, che tante sono le situazioni da affrontare e i provvedimenti da adottare. Riteniamo non accettabile che ad oggi non si riesca a convocare il Consiglio comunale per dissidi e dissapori interni alla maggioranza. La situazione – ricordano i capigruppo – è grave, a partire dal disavanzo di 26 milioni di euro di cui riferiscono i giornali e di cui è doveroso discutere in Consiglio, sulle ragioni, sulle conseguenze politiche e sulle modalità che l’amministrazione intende adottare per la risoluzione. Se entro la settimana prossima – concludono – la situazione non si sarà sbloccata e non sarà convocato un consiglio comunale, daremo seguito ad iniziative di protesta insieme ai cittadini».

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