Terni, Pucci e Moroni: prove di normalità

I due ex dirigenti condannati per il rogo ThyssenKrupp Ast di Torino possono lasciare il carcere per 8 ore al giorno: ecco le aziende dove lavoreranno

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Fucine Umbre e Mascio Engineering, queste le due aziende ternane che potrebbero rappresentare il punto di ‘ripartenza’ per Marco Pucci e Daniele Moroni, i due ex dirigenti della ThyssenKrupp Ast che da lunedì – dopo oltre un anno di carcere, visto che hanno varcato i cancelli di quello di vocabolo Sabbione il 14 maggio del 2016 – hanno ottenuto il permesso di uscire all’esterno per, appunto, lavorare.

Il permesso Pucci (lui per lavorare alle Fucine Umbre) e Moroni (alla Mascio Engineering) potranno lasciare la casa circondariale alle 10,30 del mattino e dovranno farvi ritorno alle 18,30.

Daniele Moroni e Marco Pucci

La storia Marco Pucci (condannato a 6 anni e 10 mesi) e Daniele Moroni (condannato a 7 anni e 6 mesi) si erano presentati negli uffici della questura di Terni la mattina seguente al pronunciamento della Corte di cassazione, che aveva confermato la loro condanna per il rogo che nel dicembre del 2007 divorò le vite di sette operai. Poi, dietro ad entrambi, si erano chiusi i cancelli del carcere di Terni. A Torino, invece, sono in cella altri due dirigenti: Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri.

MARCO PUCCI: «NON HO UCCISO»


 

Le storie Marco Pucci, all’epoca dei fatti componente del CdA della Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni con deleghe al commerciale ed al marketing, aveva scritto una lettera a ‘Fino a prova contraria’, un «movimento di persone – professionisti di diversi settori, dall’impresa alla comunicazione, nonché esperti di diritto – che intendono promuovere una vera e propria riforma del sistema giudiziario italiano». Mentre Daniele Moroni, che era direttore tecnico dello stabilimento di Terni, aveva affidato ad un memoriale più lungo le sue impressioni. Poi, entrambi, hanno scelto il silenzio

IL MEMORIALE DI DANIELE MORONI

La visita Il giorno di Santo Stefano del 2016, il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli, il delegato provinciale del Coni di Terni Stefano Lupi, il vicepresidente Coni Umbria Moreno Rosati e il deputato Walter Verini, hanno fatto visita al carcere di Terni, in particolare a Pucci e Moroni

MORONI E PUCCI IN CARCERE: LE INTERVISTE A PAPARELLI, ROSATI E VERINI – VIDEO

La visita

Moroni e Pucci «Il loro, ma anche il nostro auspicio è quello di tornare presto a dare un contributo alla comunità ternana, nel rispetto ovviamente delle regole, ma con la consapevolezza che si tratta di persone che non hanno bisogno di una rieducazione come altri detenuti», aveva raccontato Paparelli. «Il contatto con le persone e le istituzioni con le quali hanno collaborato negli anni, suscita sempre emozione, da entrambe le parti. Abbiamo trovato, però, una grande forza e una volontà di dare una mano». Secondo Rosati, «sono molto determinati e credo fermamente che lo sport gli dia la forza di cui necessitano. Ho visto che condividono gli spazi serenamente e che sono stati accolti molto bene. In più hanno le famiglie vicine e questo è un aspetto molto importante». Verini è stato, invece, colpito dalla «loro grande dignità e coraggio. Mi ha colpito vedere che qui dentro sono un po’ dei punti di riferimento nella quotidianità degli altri detenuti, dando un piccolo contributo alla rieducazione».

Harald Espenhahn

In Germania Harald Espenhahn (condannato a 9 anni e 8 mesi) e Gerald Priegnitz  (condannato a 6 anni e 10 mesi), sono invece liberi in Germania. Per i due non risulta che la magistratura italiana abbia mai chiesto a quella tedesca di prendere alcun tipo di provvedimento. Tanto che il 19 maggio dello scorso anno – cinque giorni dopo che Pucci e Moroni erano entrati in carcere – Espenhahn organizzò una grande festa a Bottrop: aveva compiuto 50 anni il 9 di quel mese e ovviamente la data andata ricordata.

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