Terni, pulizie Comune: sindacati all’attacco

Incontro in prefettura sul cambio di appalto. Le sigle chiedono controlli dopo il passaggio di mano: «Pronti a rivolgerci all’Anac»

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Un incontro in prefettura per rappresentare una situazione tutt’altro che allegra per i circa 25 lavoratori – soprattutto donne – della Punto Services, l’azienda che nei giorni scorsi si è aggiudicata, con il massimo ribasso, l’appalto per la pulizia di alcuni edifici del Comune di Terni (dalla Bct al ‘pentagono’, dalla Siviera alla Casa dei Colori). Si è tenuto venerdì mattina con i rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che sono stati ricevuto dal capo di Gabinetto, Emanuele D’Amico.

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Le premesse Per i sindacati erano presenti Desiree Marchetti, Matteo Lattanzi (Filcams), Sergio Sabatini, Valerio Natili (Fisascat) e Massimiliano Ferrante (Uiltucs). Dal drastico taglio delle ore – il nuovo appalto ne prevede 801 mensili per pulire circa 30 mila metri quadrati di uffici, contro le 1.800 del precedente – e quindi dei compensi, dalle ‘corse contro il tempo’ alle garanzie e i controlli che la stazione appaltante, il Comune, dovrebbe garantire, di carne al fuoco ne è stata messa parecchia. E il rappresentante della prefettura ha ascoltato ciò che le sigle avevano da dire, prendendo atto di una situazione non proprio rosea. Secondo round lunedì alle ore 12 in Comune, quando ci sarà il faccia a faccia fra sindacati e sindaco Di Girolamo sul tema.

La premessa L’incontro è partito da una premessa: è giusto che la città si mobiliti per le grandi vertenze, ma è anche opportuno che prenda coscienza di queste situazioni solo apparentemente ‘minori’ che hanno conseguenze dirette non solo sulla vita delle persone coinvolte, ma anche sull’indotto sociale ed economico rappresentato dal mondo del lavoro nel suo insieme e da decine di altre imprese che operano sul territorio.

Ribassi ‘estremi’ Nel merito, pi, si è discusso degli appalti al ‘massimo ribasso’ e dell’esigenza di tavoli di confronto con le istituzioni che sembrano aver trovato, con questa modalità spinta all’estremo, una delle chiavi di volta per affrontare una parte dei propri problemi contabili. «I ribassi ‘spinti’ – è stato detto – sono controproducenti non solo per i lavoratori, ma anche per gli stessi imprenditori che operano con marginalità ridotte all’osso e che nel medio periodo non possono che risentirne pesantemente». L’esigenza di un nuovo sistema di relazioni, quindi, per affrontare situazioni come quella delle pulizie al Comune di Terni, non solo ‘a giochi fatti’ ma anche, e sopratutto, a monte.

«Verificare l’attuazione» Rispetto all’appalto della Punto Services, le sigle hanno chiesto in sostanza la verifica puntuale, da parte dell’ente, dell’applicazione della normativa sugli appalti pubblici che prevede il rispetto dei parametri di congruità e delle conformità rispetto al bando. La richiesta verrà esposta direttamente al sindaco nell’incontro fissato per lunedì ma, in assenza di riscontri, non è escluso che la questione possa finire all’attenzione dell’Autorità nazionale anticorruzione, competente in materia di bandi.

Il Ccnl Fra i nodi individuati dalle sigle c’è anche il rispetto del contratto collettivo nazionale: stando ad un’analisi del primo periodo – i contratti del personale sono partiti lo scorso 1° luglio – per i sindacati c’è chi lavorerebbe sotto la soglia di 10 ore fissata dal Ccnl, con più chiamate al giorno (anche cinque o sei) contro le due previste dalla normativa. Una corsa continua dove chi è rimasto finora con il cerino in mano, potrebbe essere anche accusato di ‘non pulire bene’. E in genere ai danni, si aggiungono sempre le beffe.

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