Terni, quel sottopasso ‘casa’ per chi si buca

Fra via dell’Argine e lo Staino la situazione è quella di sempre. Rifiuti, bivacchi, siringhe: e i ‘ponti di Terni’ offrono un ricovero sicuro

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Il sottopasso che collega via dell’Argine con l’area dello Staino, a Terni, non è nuovo al degrado. Ma il fenomeno prosegue, come in passato, e ad oggi quello spazio rappresenta ancora un ricovero ‘sicuro’ per sbandati, tossicodipendenti e senza tetto. Complice anche la vicinanza con il fiume Nera e la sua vegetazione, spesso teatro di episodi legati al consumo ed allo spaccio di stupefacenti.

Cosa c’è Il sottopasso, per chi ha la ‘sventura’ di raggiungerlo, si presenta come un ricettacolo di rifiuti di ogni tipo, grosse buste, persino un carrello per la spesa. Ma anche molto altro: lo spazio adiacente è pieno di cleenex usati, alcuni dei quali sporchi di sangue, siringhe e confezioni – farmaci compresi – che danno l’idea di come lì ci si possa ‘bucare’ lontani da occhi indiscreti. Con tanto di bivacchi improvvisati.

I ponti della vergogna Già in passato la questione era finita all’attenzione delle autorità e delle istituzioni. Ma quello dei ‘ponti di Terni’ – come il vicino ponte Carrara (Caraciotti) – è un problema ancora lontano dall’essere risolto. Si tratta di luoghi frequentati quasi esclusivamente da chi appartiene a determinati ‘giri’, un po’ come la polvere sotto il tappeto, che prima o poi torna alla luce. E dà un po’ il senso di quanta droga si consumi in città.

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