Terni: «Questa non è una città per disabili»

Emilia ha 70 anni e da circa 8 è costretta a camminare con l’aiuto di un deambulatore, ma le difficoltà per lei sono troppe

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di Fra.To.

«Terni non è una città per disabili». La signora Emilia ha 70 anni, da circa 8 è costretta a camminare con l’aiuto di un deambulatore ed ha qualcosa da dire a chi amministra questa città.

L’incidente

«Ero una donna molto attiva – racconta la signora Emilia – lavoravo in una biblioteca, ero un’infermiera volontaria, sempre in movimento e pronta ad aiutare. Poi quell’incidente. Otto anni fa sono stata investita da un’auto e da lì non sono più stata in grado di camminare senza l’aiuto del deambulatore». Emilia è sola, è divorziata dal marito «e la nostra unica figlia vive a Milano. Esco ormai pochissimo da casa, giusto per la spesa e per comprare le medicine, ma sta diventando sempre più difficile. I marciapiedi e le strade sono un colabrodo, buche ovunque, pavimentazioni sconnesse e le rampe per disabili sono ormai un’oasi nel deserto».

Una città disastrata

«C’è una signora che un paio di volte alla settimana, per due ore, viene a darmi una mano, grazie all’aiuto dei servizi sociali del Comune di Terni. Ma il tempo è troppo poco e basta solo per aiutarmi in quelle due o tre commissioni. Per il resto devo uscire da sola e sono più le volte che finisco per cadere a terra. Il primo ostacolo è il portone del mio palazzo, dove è stata posizionata una rampa troppo stretta per il mio deambulatore e perdo spesso l’equilibrio. Ma gli ostacoli, poi, sono in tutta la città. Non le dico una stupidaggine se le dico che negli ultimi mesi sarà caduta una quindicina di volte».

La solitudine

Per la signora Emilia «tutto questo è molto triste. Invece di pensare alle loro guerre interne gli amministratori dovrebbero pensare a tenere questa città in condizioni dignitose. Renderla pulita, ordinata e alla portata di tutti, anche di una disabile come me. Altrimenti così sarò costretta a rimanere chiusa in casa e morire sola».

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