Terni, ‘Riabilitazione’ fa ancora discutere

Secondo i sindacati dell’ospedale è sottoutilizzata, ma l’azienda chiarisce: «Da settembre trattati 20 pazienti altamente complessi ed è difficile trovare personale»

Condividi questo articolo su

Loro, i sindacati, l’avevano buttata lì, quasi distrattamente. Mentre spiegavano le motivazioni per le quali potrebbero decidere di bloccare gli straordinari all’ospedale di Terni dal 1 luglio  – il 23 giugno danno vita ad una manifestazione/assemblea nell’area antistante le aule universitarie presso l’Azienda ospedaliera di Terni – hanno segnalato che «il reparto Ugca (la Riabilitazione intensiva neurologica; ndr) ha pochissimi ricoverati perché manca il personale per poterli seguire adeguatamente». Inevitabile andare a verificare.

Il reparto La Neuroriabilitazione intensiva, spiega l’Azienda ospedaliera di Terni «dalla sua attivazione, che risale a settembre del 2016, ha trattato 20 pazienti altamente complessi per i quali è stata necessaria una degenza molto lunga, per lo più superiore ai 60 giorni. I posti letto al momento utilizzati sono 3, ma la volontà della direzione è di portare presto a regime tutti i 10 posti letto in dotazione, compatibilmente con le condizioni che lo consentiranno e cioè con la disponibilità di un’assistenza infermieristica altamente professionale garantita nelle 24 ore. A tal fine sono già state attivate tutte le procedure di assunzione per completare l’organico, ma con vincoli da rispettare» e anche qualche imprevisto che sta facendo allungare i tempi.

IL REPARTO – GUARDA LE FOTO

Il personale «Siamo nella condizione un po’ paradossale di volere e di poter assumere – spiega il direttore generale Maurizio Dal Maso – ma finora non ci siamo riusciti facilmente, come speravamo. Infatti, per l’assunzione di infermieri e operatori socio-sanitari l’Azienda deve utilizzare delle graduatorie triennali, ma ad oggi la maggior parte dei convocati ha rifiutato l’incarico, talvolta anche perché nel frattempo aveva già trovato occupazione in altre strutture. L’iter, che ad ogni convocazione senza esito deve ripartire da capo, va così a rallentare lo scorrimento delle graduatorie ed ora, in considerazione della programmazione dei turni per il personale e delle fisiologiche criticità attese per i servizi nel periodo delle ferie estive, il completamento dell’organico in questo delicato reparto, che richiede oltre all’assistenza riabilitativa su 8 ore, anche un’assistenza medico-infermieristica sulle 24 ore, riprenderà verosimilmente da settembre».         

Le assunzioni L’accordo di marzo – non applicato, lamentano i sindacati -prevedeva (foto a sinistra) l’assunzione di 123 persone in due anni: nel 2017, di 16 infermieri, due ostetriche, due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, 11 operatori sociosanitari, un podologo, due fisioterapisti, due tecnici perfusionisti e nove impiegati amministrativi. Per il 2018, invece, si dovrebbero assumere altri 25 infermieri (portando il totale a 41), tre ostetriche (che salirebbero a 5), tre tecnici di radiologia (anche loro 5 in totale), due tecnici di laboratorio (4 in tutto), 29 operatori sociosanitari (per un totale di 40), tre fisioterapisti (5 complessivamente) e 10 impiegati amministrativi (per un totale di 19).

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli