Terni, ‘Spada’: Piacenti verso le dimissioni

Dopo il ‘no’ del Riesame, la riflessione dell’assessore è ad un punto avanzato e potrebbe trasformarsi presto in decisione

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Un passaggio per difendersi in modo più sereno – fuori dalla ‘buriana – dalle accuse (turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente) che gli vengono mosse dalla procura di Terni. Incassato il ‘niet’ del tribunale del Riesame, l’assessore comunale al bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi potrebbe rassegnare presto le proprie dimissioni dall’incarico affidatogli dal sindaco Leopoldo Di Girolamo. In questo senso la riflessione sarebbe già ad un punto avanzato e potrebbe trasformarsi in decisione nelle prossime ore.

‘No’ del Riesame Giovedì mattina il tribunale del Riesame di Perugia ha notificato ai diretti interessati l’ordinanza con cui ha rigettato le impugnazioni proposte dai legali difensori dell’assessore comunale e dal commercialista riminese Roberto Camporesi, arrestati lo scorso 21 dicembre – insieme all’ex amministratore unico di TerniReti, Vincenzo Montalbano Caracci – nell’ambito della seconda tranche dell’indagine ‘Spada’.

Leopoldo Di Girolamo e Vittorio Piacenti D’Ubaldi

L’INCHIESTA SUL COMUNE DI TERNI

Misure confermate Il Riesame – che depositerà le motivazioni della decisione entro i prossimi 45 giorni – ha contestualmente confermato le misure applicate lo scorso 11 gennaio dal gip di Terni Federico Bona Galvagno, su richiesta del procuratore Alberto Liguori e del sostituto Marco Stramaglia. Per le difese, ora, resta la ‘carta’ del ricorso per Cassazione. Così l’avvocato Gian Paolo Colosimo, difensore di Camporesi: «Attendiamo le motivazioni del Riesame per valutare l’eventuale ricorso». Sulla stessa linea il legale di Piacenti, l’avvocato Attilio Biancifiori: «Decideremo se ricorrere per Cassazione o presentare un’istanza al gip di Terni, magari una volta che il contesto sarà mutato. Obiettivo resta quello di ottenere la revoca delle misure in essere».

Roberto Camporesi

Le ‘interdittive’ Per entrambi – Piacenti e Camporesi – resta applicata la misura interdittiva: sospensione dai pubblici uffici per il primo e divieto di esercitare l’attività di commercialista per un anno, per il secondo. L’assessore comunale ha anche l’obbligo di dimora a Terni, con la possibilità di frequentare il proprio studio professionale di Avigliano Umbro (Piacenti è commercialista) e il divieto di accedere – senza una preventiva autorizzazione del giudice – agli uffici del Comune di Terni e delle sue ‘partecipate’. Per il consulente riminese resta applicato anche il divieto di dimora a Terni. Lo scorso 11 gennaio il gip di Terni aveva invece revocato qualsiasi misura nei confronti di Montalbano Caracci.

«Silenzio imbarazzante» «Adesso – dice Thomas De Luca del M5S – conteremo il tempo che passerà prima che il sindaco revochi l’incarico, conteremo le ore e i minuti prima che Forza Italia si degni di proferir parola su quanto è successo. Un silenzio imbarazzante che dura dal 21 dicembre. Quello che però vogliamo chiarire al Pd è che non permetteremo in alcun modo che l’ex assessore Piacenti D’Ubaldi possa essere il loro capro espiatorio».

La risposta Pronta la replica del capogruppo di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti, al collega del M5S: «La situazione generale, anche alla luce del decisione del Riesame, è pesantissima per la città e un territorio già profondamente provato. Ma preoccupano anche queste uscite deliranti del consigliere De Luca, forse segnato dall’ansia per l’imminente voto alle politiche. Chi attacca l’opposizione, non rispetta migliaia di cittadini che nel 2014 votarono per il centrodestra».

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