Terni: «Salute cittadini Occorre più rispetto»

Ospedale, lettera di un ex operatore sanitario: «Carenze di personale viste con i miei occhi, ma si continua con i ‘privilegi’»

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Lettera firmata

Sono il figlio di una paziente recentemente ricoverata presso l’azienda ospedaliera di Terni per un periodo purtroppo protratto nonché un operatore sanitario in pensione. Ho avuto modo di osservare l’estrema difficoltà dei miei ex colleghi, dei medici e degli infermieri che hanno assistito quotidianamente mia madre e tutti i pazienti essenzialmente anziani ricoverati durante quei giorni. Ci si rende conto da subito che tante delle cose che sarebbe necessario vedersi garantite per una adeguata assistenza, non vengono sistematicamente effettuate per una evidente carenza di medici, infermieri ed Oss.

Ho evitato, come del resto gli altri familiari, qualsiasi sorta di nervosismo o pretesa ritenendo che tale atteggiamento non avrebbe fatto altro che peggiorare il lavoro di chi correva da un letto ad un altro ma come diciamo a Terni ‘non arrivava’. Inoltre sbirciando il reparto di fronte, mi convincevo che la migliore tattica fosse un cauto e collaborativo silenzio visti i numerosi pazienti nei corridoi che vi sono rimasti per giorni, in mezzo a decine di persone che passavano loro dinanzi e sotto la luce continua dei neon.

Leggevo però, e me ne sono compiaciuto, di messaggi volti all’ottimismo da parte delle sigle sindacali nei giorni scorsi presso le vostre testate riguardo la politica aziendale di ascolto da parte dei vertici. Poi per curiosità navigo nel sito dell’azienda ospedaliera della mia città e di Perugia, alle voci albo pretorio, e noto decine di delibere con proposte di assunzioni e bandi nella realtà perugina e d’altra parte – a Terni – liquidazione di fatture, richieste di aspettative e poco, pochissimo.

Ancora più incuriosito apro una di queste dal titolo ‘evasivo’ con su scritto ‘Presa d’atto 1097/2019, Provvedimenti’. Un titolo poco allettante certo ma che parla di una messa a disponibilità di ben 26 mila euro per affiancare ad una posizione di vertice, nell’ambito di una struttura complessa di formazione (senz’altro rilevante ma a mio parere meno cruciale in termine di necessità per i pazienti), una seconda figura in quanto la prima doveva usufruire di ferie residue in vista del pensionamento. Entrambe le figure poi, scopro aver rivestito ruoli apicali in seno all’azienda anche recentemente.

Mi domando e vi domando, ma è possibile che in mezzo a tante difficoltà vi sia sempre la sola priorità di garantire privilegi in barba alle più comuni norme di sicurezza per chi lavora e soprattutto per chi è costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale? Leggevo di decine di posizioni rimaste scoperte in ambito medico e infermieristico e di un blocco dei turn over non avvenuto nel resto dell’Umbria. Auguro di cuore ai ternani, a prescindere dal colore politico, di avere maggiore rispetto nel futuro prossimo in un tema cosi cruciale e delicato com’è quello della salute.

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