Terni, Salvini in città: ‘medicina’ per la Lega

L’obiettivo per il ministro è «che cambi tutta l’Umbria perché la sinistra ha fatto troppi disastri. Errori di gioventù ci possono stare ma il sindaco merita tutto il nostro sostegno»

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Matteo Salvini è tornato a Terni. Arrivato in città mercoledì mattina intorno alle 10, dopo un briefing accompagnato da un caffè insieme agli amministratori della Lega, ai parlamentari presenti – Luca Briziarelli, Virginio Caparvi e Riccardo Augusto Marchetti – e al commissario del partito a Terni, l’onorevole Barbara Saltamartini, il ministro dell’Interno ha ricevuto in dono dal Gruppo sportivo della polizia Locale il libro storico degli agenti-atleti e si è concesso alla stampa.

MATTEO SALVINI A TERNI: «PRONTI PER L’UMBRIA»
LE FOTO DELLA MATTINATA

Si lavora per la Regione

«Sono orgoglioso», ha esordito Salvini. «Sono venuto a ringraziare il sindaco e la sua squadra. La città cambia, va avanti e l’obiettivo è che cambi tutta l’Umbria perché la sinistra ha fatto anche troppi disastri. C’è il sostegno mio e del Governo totale. Ci sono comuni importanti che andranno al voto, da Perugia, Orvieto a Foligno. Siamo pronti, abbiamo donne e uomini della Lega e abbiamo tanti umbri che non hanno mai fatto politica che si stanno avvicinando, quindi sono qua per dire grazie a chi ci da fiducia e a chi amministra questa città».

I consigli per il sindaco Latini

La visita del ministro non è stata casuale, dopo alcuni passaggi a vuoto nel centrodestra e nella stessa Lega, culminati con la sconfitta – tale è il pareggio emerso – alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Terni. La scelta del commissariamento del partito, ha detto Salvini, «è stata fatta per aiutare e per sostenere. Ovviamente non abbiamo mai governato da queste parti e l’entusiasmo va accompagnato». Al sindaco Latini consiglia di «continuare a lavorare come sta facendo, di coinvolgere la città, di cambiare, di avere coraggio e di allontanare i vecchi poteri che non hanno perso il ‘vizietto’ di controllare tutto e tutti. Il sostegno dei ternani e degli umbri ci dice che siamo sulla strada giusta».

Bagno di folla

Il bagno di folla vero e proprio – parecchia gente per essere mercoledì mattina, con classica fila finale per i selfie con il ministro – fra largo Passavanti e via Angeloni, sotto la sede ternana della Lega. Salvini e il sindaco, in piedi su un panchina (al tempo della candidatura di Latini era saliti su una fioriera, ndR) hanno parlato con un megafono. Il primo per dire che «sì qualche errore ‘di gioventù’ ci può stare (GUARDA IL VIDEO) ma questo sindaco merita tutto il nostro sostegno. D’altronde chi non fa, non sbaglia. Chi fa, può sbagliare e capita anche a me da ministro dell’Interno. C’è un’Umbria che sta alzando la testa e la prossima che deve preparare gli scatoloni è la signora Marini». Il secondo per ribadire come «il sistema sta confermando di avere i suoi anticorpi, che creano resistenze e trappole che saremo in grado di superare. Perché Terni si sta riscoprendo finalmente bella e sentiamo l’affetto della città. Vogliamo continuare ad amministrare bene come stiamo facendo, ‘liberando’ definitivamente la nostra città».

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La visita-messaggio

Se le tensioni leghiste e i ‘sassolini’ tolti nelle urne della Provincia siano definitivamente alle spalle, è presto per dirlo. Certo, l’esito non è andato giù alla ‘commissaria’ Saltamartini – piuttosto adirata, per usare un eufemismo, per quanto accaduto – e non è escluso che qualche conto interno verrà regolato prossimamente. Intanto la visita del taumaturgo Salvini ha rimesso alcune cose a posto ed ha rappresentato un segnale chiaro per chi sta, o vuole stare, nella Lega a Terni.

Il Pd e Sinistra Italiana attaccano

Così il senatore Leonardo Grimani, segretario del Pd di Terni, sulla visita di Salvini in città: «La presenza del ministro dell’Interno a Terni denota la ormai conclamata difficoltà della maggioranza e del sindaco Latini ad esercitare una decente attività di Governo della città. Abbiamo di fatto un comune commissariato dalla Lega nazionale con la presenza dell’onorevole Saltamartini e adesso anche con la ‘discesa’ in città di Salvini. È davvero imbarazzante – prosegue Grimani – che il responsabile della sicurezza nazionale passi il tempo a fare campagna elettorale a Terni invece di governare l’Italia, che sta per essere portata allo sbando dal governo di cui è vicepresidente. Il vuoto della giunta Latini, sia in termini programmatici che sotto il profilo istituzionale, non potrà certo essere colmato dai comizi della disperazione messi in campo da Salvini: si governa con il lavoro quotidiano, non con i megafoni in piazza ed arringando la folla». Dura anche Sinistra Italiana Terni: «Matteo Salvini si è presentato nella sua veste istituzionale di ministro dell’Interno o di segretario di partito? Poiché la risposta è la seconda, è stato francamente stucchevole e fuori dai propri ruoli vedere il sindaco Latini insieme ad altri amministratori a fargli da paggetto per le vie del centro. La campagna elettorale è finita da otto mesi, Latini è stato eletto sindaco con largo consenso e legittimazione elettorale ed ora il suo ruolo amministrativo ed istituzionale dovrebbe venire prima della sua militanza di partito. Se il sindaco non coglie questa distinzione, e preferisce anteporre al proprio ruolo il suo essere uomo di partito (abdicando alla sua autonomia e finendo per essere, insieme alla giunta, i prestanome dell’onorevole Saltamartini, commissaria della Lega Nord cittadina), c’è un più di un problema di cultura istituzionale».

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