Terni: San Silvestro, ‘nocchie’ e rimpianti

Tanti organizzatori e nessun ‘evento’ per Capodanno: basterebbe davvero poco a “ricaricare” le batterie dell’umore cittadino – Il corsivo di Walter Patalocco

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di Walter Patalocco

Facile governare o amministrare una città quando i soldi avanzano. Il problema nasce quando la coperta è corta, molto corta. A quel punto è giocoforza compiere alcune scelte, individuare i settori su cui indirizzare le scarse risorse; fare appello all’efficienza, alla creatività e convincersi che in qualche caso è pure necessario accontentarsi.

Di Terni cosa si vuole fare? C’è un progetto o almeno un fil rouge che lega le (poche) iniziative? Quel che si vede non è incoraggiante. Terni è tornata ad essere un posto in cui il ruolo economico centrale è rappresentato dalla erogazione dei servizi.

Una volta si chiamava terziario: c’era un terziario avanzato, ad alto valore aggiunto, e un terziario di base, di piccolo cabotaggio. Quest’ultimo è quello di moda a Terni, a quanto pare: si va dalla “movimentazione” di pazienti e cartelle cliniche all’ospedale al servizio mensa nelle scuole; dalla gestione del verde (oltretutto con la motosega sempre in funzione) a quel po’ di turismo di riflesso dato che una Cascata non fa primavera. Gestioni affidate a varie cooperative.

Si poteva forse credere che un sistema che s’accentra principalmente sulle cooperative passasse inosservato? Che non provocasse alcun effetto?

La questione non è soltanto legata al rispetto delle regole. Questo è la Magistratura che deve accettarlo. Ma basta che la legalità sia rispettata perché automaticamente si abbia una buona amministrazione? Il governo locale ternano, anche per fatti oggettivi vista la disastrosa situazione finanziaria, pare più che altro routinario, ingessato, senza guizzi, con poche idee perché “tanto i soldi dove li prendiamo?”.

A volte basterebbe davvero poco se non altro a spolverare l’immagine e a “ricaricare” le batterie dell’umore cittadino, sempre più appiattito, rotto solo da qualche gogna mediatica sui social o dalle urla e dalla strafottenza di qualche politicante.

Un esempio terra terra: incoraggiava il mortorio della notte di Capodanno? Tanti organizzatori di eventi d’avanguardia (che oltretutto costano) non sono riusciti a trovare mille euro per buttare su un palco quattro giovanotti con la passione della musica; far brillare due fuochi artificiali; e – proprio a volersi rovinare – metter giù due bancarelle con le nocchie?

Certo, non è lecito pensare agli anni addietro, quando migliaia di persone stavano in piaza. Si sa finì in un tintinnio di manette. Ma quasi quasi… aridatece er puzzone.

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