Lo aveva annunciato recentemente l’ad Massimiliano Burelli che sarebbe arrivata entro dicembre, la firma sull’accordo tra Ast e i finlandesi di Tapojärvi Oy per il progetto di recupero delle scorie dell’acciaieria di viale Brin è stata in effetti posta.
PREOCCUPAZIONI E SCIOPERI IN ILSERV
Rifiuti zero
Lo ha annunciato giovedì l’azienda, aggiungendo però che per conoscerne i dettagli del piano bisognerà attendere qualche settimana, visto che questi saranno presentati ufficialmente all’inizio del prossimo anno. Il percorso – spiega Ast in una nota – «porterà la città umbra all’avanguardia in Europa nella gestione delle scorie provenienti dalla lavorazione dell’acciaio inossidabile». Il fine è quello di fare di Terni un polo d’eccellenza nello smaltimento delle scorie e un sito manifatturiero che si propone di raggiungere, nel giro dei prossimi anni, l’obiettivo rifiuti zero.
Le modalità di recupero
Le scorie, una volta trattate, assumeranno infatti le caratteristiche meccaniche e prestazionali di materiali quali la ghiaia e la sabbia, recheranno la marcatura CE e potranno essere usate in alternativa ai materiali naturali per la costruzione di sottofondi stradali, oppure inglobati in una matrice bituminosa o cementizia per produrre calcestruzzi o asfalti. Il progetto – che si completerà in 18 mesi – permetterà di aumentare il recupero dei residui generati dal processo siderurgico, primo fra tutti la scoria, pari a circa il 30 % dell’acciaio prodotto. Il tutto per un investimento di circa 40 milioni di euro.