Terni, Sec e assunzioni: «Certezze a zero»

Ancora acque agitate tra CoSec e amministrazione dopo l’annuncio della De Angelis sulla deroga: «In caso di no che succederà? È un preavviso di disastro»

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Il nuovo ‘fronte’ di battaglia tra il CoSec e l’amministrazione comunale di Terni non si placa. Al centro della discussione i servizi educativi e il blocco delle assunzioni imposto a palazzo Spada dopo la bocciatura del piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti: dopo un primo botta e risposta, ecco che il comitato torna ad attaccare.

TIZIANA DE ANGELIS: «CHIEDEREMO DEROGA»

Vincenza Farinelli, Danila Virili e Tiziana De Angelis

Deroga e ritardi L’assessore alla scuola, Tiziana De Angelis, ha annunciato che il Comune chiederà una deroga per le assunzioni in riferimento ai Sec: «Inequivocabile – ha specificato – che senza gli incarichi annuali per il sostegno ai bambini portatori di handicap e senza le sostituzioni delle assenze per malattia del personale, garantire i servizi per tutti i bambini iscritti nei nostri nidi e nelle nostre scuole d’infanzia sarà oggettivamente a rischio». Tre giorni ed arriva la nuova presa di posizione del CoSec: «Proprio come pensavamo. Il blocco delle assunzioni imposto al Comune di Terni metterà a rischio, fin da settembre, il regolare funzionamento dei Servizi educativi comunali. Una notizia che, fin dalla bocciatura del piano di riequilibrio, si preventivava all’interno delle stanze di palazzo Spada, ma che sino ad oggi era stata sottaciuta; mentre la gravità della situazione avrebbe dovuto porre diverso atteggiamento verso l’utenza. Si continua eppure a mantenere un atteggiamento ottimista, chiamando alla causa per il bene comune, in nome di una possibile deroga. Ma se così fosse, perché a neanche un mese dall’inizio dell’anno scolastico, il Comune non si è ancora attivato per presentare tale richiesta? Questo sì, che sarebbe da veri irresponsabili».

BLOCCO ASSUNZIONI: «DANNO PER I SERVIZI EDUCATIVI COMUNALI»

La ‘plenaria’ a palazzo Gazzoli del 4 aprile

Tempistiche e risposte Il CoSec sottolinea che «l’apertura dei nidi d’infanzia infatti, avverrà il 5 settembre e visti i tempi della burocrazia e lo scarso margine che ci separa da tale data, ci sembra surreale che non si sia intrapresa tale strada perentoriamente. Non vi è poi nessuna certezza sulla possibilità di una risposta affermativa da parte del Ministero, e non da parte della Corte dei conti – la frecciatina – che ha poco a che vedere con la richiesta di deroga; quali azioni metterà in campo il Comune in caso di diniego, non penserà certo di strumentalizzare la questione per operare ulteriori tagli al già martoriato servizio? Si mettono infatti le mani avanti, rispetto alla garanzia di regolare svolgimento delle attività dei Sec, quasi a volersene lavare le mani, preavvisando l’utenza dell’ennesimo disastro, causato dagli stessi soggetti che guardano altrove invece di assumersi le loro dovute responsabilità. Poco più di un anno fa, quando iniziava già ad emergere la gravità della situazione finanziaria comunale, ci eravamo impegnati a denunciare insieme al personale, come i servizi educativi sarebbero stati le prime vittime della scure dei tagli. Proponemmo anche una serie di emendamenti al Dup 2016-2019 allo scopo di porre una particolare attenzione sul tema e salvaguardare le risorse, seppur esigue, destinate ai Sec; purtroppo ben pochi risposero al nostro appello e nessuna di tali proposte ottenne l’approvazione del consiglio».

La consulta Il comitato puntualizza che «l’amministrazione comunale, al contrario, si è ostinata nel continuare a privilegiare per tutto questo tempo, attraverso il finanziamento con fondi pubblici e l’utilizzo del personale didattico, l’esternalizzazione del servizio al privato, che da ‘integrativo’ si è trasformato in ‘sostitutivo’. L’ulteriore chiusura delle scuole dell’infanzia comunali e il depotenziamento dei nidi, ha confermato la volontà a rinunciare all’espletamento delle proprie funzioni prioritarie di istruzione ed educazione, delegandole al privato. Ma di quale consulta cittadina dell’infanzia si vuole parlare, se a settembre si rischiano ulteriori chiusure del servizio per l’assenza del personale di sostegno e l’impossibilità di ricorrere anche alle supplenze? Credete forse di ammorbidire l’utenza con i vostri proclami?».

Le non applicazioni e l’appello’ Salto indietro e ritorno su vecchi temi: «Del resto, sappiamo già – aggiunge il CoSec – come vengano fatte proprie le proposte della cittadinanza da parte di questa amministrazione. La rimodulazione delle fasce Isee e la clausola sociale per i bambini, strumenti fondamentali per la garanzia del pieno diritto al servizio di refezione anche in casi di difficoltà economiche, come anche il Comitato mensa cittadino, elemento di controllo e tutela del servizio, sono rimaste trascritte all’interno della delibera di consiglio 195 del 31 maggio 2016, senza mai ricevere alcuna applicazione. Ci auspichiamo che anche dal mondo sindacale, visto che in gioco ci sono ‘posti di lavoro’, ci si mobiliti dinanzi ad un tale rischio per il servizio, per i bambini e per i lavoratori, in primo luogo nel sollecitare questa richiesta di deroga».

Accuse e respinte La De Angelis spesso parla di «strumentalizzazione» da parte del CoSec. Anche su questo argomento c’è la replica del comitato: «Aspettiamo ancora invece di sapere quali siano le intenzioni della dirigente e della giunta, rispetto alla richiesta di sblocco delle cauzioni da parte di Cns-All Foods pari a 137 mila e 890 euro e alla necessaria decurtazione delle stesse. Il CoSec ha sempre agito in piena autonomia, forte solo delle proprie convinzioni nella difesa di un servizio pubblico essenziale; siamo stati semplicemente la voce di tanti genitori come noi. Per questo, le accuse di strumentalizzazione – concludono – non solo ci hanno stancato, ma le rispediamo al mittente».

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