Terni, servizi educativi: sindaco chiude i conti

Di Girolamo ha ‘ufficializzato’ la chiusura di Campitello: «Potenziamento dei nidi». Dura la risposta: «Rimarrete nella cacca»

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di S.F.

Un incontro cordiale non poteva esserlo considerate le divergenze esistenti da mesi e così è stato. Martedì pomeriggio a palazzo Gazzoli nuovo confronto tra l’amministrazione comunale e le varie parti coinvolte nel percorso di partecipazione per la riorganizzazione dei servizi educativi: a scendere in campo – con lui la vice sindaco Francesca Malafoglia, l’assessore al bilancio Vittrio Piacenti D’Ubaldi e le dirigenti comunali Danila Virili e Vincenza Farinelli – è stato direttamente Leopoldo Di Girolamo che, senza troppi giri di parole, ha messo ‘nero su bianco’ sul quadro generale dei nidi e delle scuole d’infanzia. «Campitello chiude da subito, chiusura progressiva per il ‘Borgo Trebisonda’ e il ‘Grillo Parlante’. Dobbiamo dare qualcosa in più a chi finora non l’ha avuto ed è giusto così. Si potenzia la fascia 0-3 mettendo a disposizione dell’utenza tutti i posti autorizzati». Un’ufficializzazione, in attesa della delibera di giunta, che non ha sorpreso nessuno. La reazione – seppur la notizia fosse nota già da tempo – non è stata delle migliori.

Di Girolamo e Riccardi

Di Girolamo e Riccardi

Il sindaco dopo aver dato l’ok per far entrare tutti – l’invito era aperto solo a coloro che avevano effettivamente partecipato ai workshop, quindi i comitati di gestione dei Sec, rappresentanti dei genitori, il CoSec, le associazioni dei consumatori e le organizzazioni sindacali del Comune – ha ricordato brevemente l‘iter intrapreso dall’amministrazione nell’opera di riorganizzazione. Poi le decisioni di palazzo Spada: «Non vogliamo diminuire i servizi, ma riprogettarli in linea con la nuova situazione economica: è una ridefinizione della missione dei Sec e in tal senso ridurre la nostra presenza nelle scuole d’infanzia. C’è un deficit d’offerta e c’è bisogno di riequilibrare il tutto».

Campitello out, subito Si arriva poi agli annunci: «L’orientameno è quello di chiuderne tre e mantenerne altrettante. Si chiuderà subito la scuola d’infanzia di Campitello, mentre per il ‘Grillo Parlante’ e il ‘Trebisonda’ manterremo l’attività per poi procedere allo stop dall’anno scolastico 2017-2018: lavoreremo per far trovare posto ai ragazzi tagliati fuori nelle statali o paritarie. Il nuovo blocco previsto per la ‘Oberdan’ dovrebbe darci una mano in questa direzione. Al contempo l’obiettivo è attivare nuovi servizi per gli utenti della fascia 0-3 anni, compresi quelli laboratoriali. Previsto lo spostamento del ‘Cucciolo’ a Campitello visto che rimarrà vuoto e ci sarà spazio a disposizione. C’è intenzione inoltre di chiudere la sezione infanzia della scuola statale di Maratta, ci sono troppe poche iscrizioni e si possono trovare soluzioni migliori. Sarà aumentata l’offerta per i nidi e al ‘Grillo Parlante’ ci sarà un servizio integrativo nella fascia 18-36 mesi. Progettazione di una nuova proposta 0-3 per il sabato mattina e realizzazione di una maggiore equità nell’applicazione delle rette agevolate, attraverso la sostituzione delle fasce Isee con l’attribuzione di una tariffa progressiva personalizzata. In definitiva non ci dovrebbero essere problemi insormontabili in questo processo e in futuro ci saranno proposte implementative per l’area 0-3 anni».

D'Ubaldi, Virili e Farinelli

D’Ubaldi, Virili e Farinelli

«Rimarrete nella cacca» Il tempo di lasciar finire Di Girolamo e la rappresentante del comitato di gestione di Campitello prende la parola. E non per fargli i complimenti: «Io, da mamma, so solo adesso, 2 agosto, che la scuola chiuderà. Perché non dircelo subito in maniera chiara, attendendo così tanto? Ma vi pare giusto? State togliendo un servizio efficiente e credo che fra due anni sarete sempre nella cacca, come lo siete ora. Un danno per i bambini, di questo si tratta». Pronta la replica del sindaco: «Lo facciamo per offrire di più ad altri bambini, c’è necessità di compensare una situazione – in vantaggio dei nidi, ndr – non equilibrata». La Riccardi poi interviene quando viene chiesto all’amministrazione comunale dove andranno i piccoli della scuola chiusa: «Ci sono posti a Campomaggiore, l’ho già detto in commissione». Ma più di qualcuno ricorda diverse parole dell’assessore.

Sospensione pubblico servizio Quindi è il turno del CoSec ad attaccare, per voce di Graziani: «Vi state prendendo – dice rivolto a Di Girolamo e alla Riccardi – una responsabilità enorme. Deve decidere il consiglio comunale e quindi auguratevi che riusciate a deliberare tutto ciò che sta dicendo il sindaco entro il 12 settembre, altrimenti c’è una sospensione di pubblico servizio. E sarebbe grave. Vogliamo rispetto, ma vi ci mettete nei panni di genitori?».

Malafoglia, Di Girolamo e Riccardi durante l'incontro

Malafoglia, Di Girolamo e Riccardi durante l’incontro

Graduatorie e tempistiche E quando l’amministrazione va nel mirino per la questione graduatorie è la Farinelli a cercare di placare gli animi: «Il tavolo partecipativo si è chiuso il 4 luglio, questo è un incontro informativo. Alcune tempistiche le abbiamo decise insieme – in riferimento al CoSec – e per quanto riguarda l’iscrizione per i nidi è stato seguito l’iter di tutti gli anni: le graduatorie non possono essere rese pubbliche finché non si sa se la struttura chiude o meno, stop. Entro il 30 giugno sono arrivate le domande ed entro giovedì usciranno gli inserimenti nelle scuole».

«Un percorso inutile» A riaccendere la discussione ci pensa invece Danila Virili che, rispondendo ad un intervento di Romani (CoSec) e della rappresentate della Uil Rocchetti, spiega che «l’obiettivo dell’amministrazione era non discostarci dalla delibera iniziale». Sì, perché in precedenza il Comune era stato accusato di aver messo in piedi «un iter inutile, dato che queste comunicazioni odierne del sindaco le sapevamo già attraverso Piacenti D’Ubaldi; avete solo speso soldi in più per i ragazzi di Puntodock e oltretutto, in seconda commissione, si era detto che sarebbe rimasto lo ‘status quo’ fino a settembre, quindi di sarebbe deciso». La rappresentante delle lavoratrici delle scuole d’infanzia ha poi chiesto alla Virili le sorti del personale con le chiusure in arrivo: «Le persone andranno dove ci sono posti liberi e ovviamente saranno considerati i criteri di mobilità». La Farinelli ha poi aggiunto che «le 12 ore di workshop sono state proficue e voglio ricordare che l’amministrazione è stata molto attenta sul discorso delle assunzioni a tempo indeterminato. Non è vero che non è cambiato nulla».

Danila Virili

Danila Virili

Atti concreti Anche Piacenti D’Ubaldi ha voluto replicare in merito al percorso comune iniziato l‘8 giugno con la ‘plenaria’: «Ci sono risultati concreti dopo i workshop, non si può dire il contrario. Siamo partiti dalla base che c’erano 240 posti in più rispetto alla domanda e basti pensare che non si parla più di chiusura di tre strutture, ma di due, a causa della statizzazione in programma per il ‘Borgo Trebisonda’. Il passo in avanti c’è stato, anche se da parte di qualcuno c’è l’amaro in bocca. Non c’è stato alcun taglio drastico sul settore da parte dell’amministrazione, ma solo uno spostamento – ha concluso – di risorse dovute alle esigenze».

Per il coordinamento pedagogico prevista l’implementazione dell’attività di coordinamento attraverso l’aumento delle ore del coordinatore sociale – al momento part-time – fino a 30 ore settimanali e attraverso la valorizzazione delle competenze del personale educativo e didattico, disegnando un nuovo ruolo del collettivo e attraverso un percorso di aggiornamento e autoaggiornamento finalizzato al percorso di rinnovamento e organizzazione proposto. Infine la promozione dei Sec attraverso uno studio e un’elaborazione di un piano di informazione e di comunicazione. La partecipazione proseguirà ora per lo sviluppo dei singoli servizi: sfida tutt’altro che finita.

 

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