Terni: «Servizi, la crisi morde ancora forte»

L’analisi di Francesco Di Antonio, della Fisascat Cisl è impietosa: «Troppe le situazioni difficili e poca la coesione tra i sindacati»

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Sarà che, come dice lui, «io sono a ‘fine corsa’ e tra poco me ne andrò in pensione», ma Francesco Di Antonio, il segretario ternano della Fisascat Cisl (che si occupa dei lavoratori dei servizi, del commercio e del turismo), non usa giri di parole: «Sento parlare di ‘crisi superata’, di ‘ripresa’ e mi chiedo come mai, allora, noi ci troviamo sempre di più a fare i conti con situazioni di emergenza e con persone che rischiano il lavoro o sono costrette ad accettare condizioni svantaggiose pur di non perderlo?».

Coop-Superconti E fa un esempio per tutti: «Con la fusione tra Coop e Superconti – dice Di Antonio – siamo stati costretti ad accettare dei pesanti tagli salariali per i dipendenti passati da un’azienda all’altra e, per contro, non c’è stata una sola nuova assunzione. Mentre tra marzo ed aprile Coop ci dovrebbe presentare il piano di ristrutturazione di Superconti, per il quale temiamo si voglia andare ad un pesante ridimensonamento».

Il commercio In un settore, spiega nel corso di un incontro a cui prendono parte anche Celestino Tasso e Angelo Manzotti, «nel quale continua a permanere un clima di incertezza, soprattutto nelle realtà di dimensioni più piccole, che non ci autirizza ad essere fiduciosi, anche perché la concentrazione che si sta registrando tra i grandi marchi penalizza sempre di più il commercio al dettaglio».

Cesar Group Quella della società di vigilanza privata Cesar Group è una vicenda ormai tristemente nota: «Dei 27 dipendenti, dopo che la ThyssenKrupp Ast ha ‘girato’ l’appalto a Sicuritalia – dice Angelo Manzotti – ben 12 sono rimasti a casa (sono in attesa della cassa integrazione ordinaria; ndr) mentre l’azienda ha assunto una decina di persone a cui ha affidato il controllo dei monitor di vigilanza, ma secondo noi avrebbe dovuto avvalersi del personale già presente. Senza dimenticare che la Cesar Group deve ancora riscuotere 150 mila euro, da luglio, da ThyssenKrupp Ast e che per questo i lavoratori sono in attesa dei loro emolumenti».

L’appalto Poi, però, il segretario ternano della Fisascat Cisl, fa un’affermazione interessante, non inedita per la verità, ma circostanziata: «Noi sappiamo per certo – dice Di Antonio – che la Cesar Group precepiva 17,50 euro l’ora per i servizi di vigilanza che forniva a ThyssenKrupp Ast, mentre ci risulta che a Sicuritalia venga riconosciuta una somma superiore e nemmeno di poco. Ci chiediamo, quindi, cosa ci sia davvero dietro la decisione di cambiare fornitore di servizi».

Le buone notizie Poi, per fortuna, c’è spazio anche alle buone notizie – «anche se restiamo vigili – dice Di Antonio – per evitare brutte sorprese» – e che si riferiscono ai 44 dipendenti di Usi, «per i quali abbiamo raggiunto una serie di accordi – spiega Manzotti – che ne porteranno 31 a lavorare per Terni Reti, 5 per Asm e 8 per Umbria Digitale, anche se per questi ultimi siamo in attesa della ratifica definitiva da parte della Regione».

I servizi Quello dell’universo rappresentato dalle aziende che forniscono servizi, però, nel complesso mostra ancora di soffrire «e molto – dice Manzotti – perché assistiamo a fenomeni inquietanti, tipo quello di persone che entrano a lavorare prima del dovuto, pur di portare a termine i propri compiti regolarmente e senza precepire soldi aggiuntivi; oppure riceviamo richieste di lavoro domenicale, da parte di aziende dell’indotto ThyssenKrupp Ast, che però non vogliono pagare le relative maggiorazioni». Oppure c’è la storia della cooperativa che ha preso in gestione la mensa universitaria di San Valentino, sostituendo una locale «che fa registrare gravi ritardi nel pagamento degli stipendi al personale e per la quale abbiamo chiesto ad Adisu la revoca dell’appalto».

L’Ast E poi c’è la grana della mensa della ThyssenKrupp Ast, per la quale «potrebbe cambiare il gestore»: il contratto con la All Foods scade il 31 dicembre, l’azienda aveva chiesto dei preventivi in giro per l’Italia e aveva pure portato alcuni delegati delle Rsu ad ‘assaggiare’ i menù proposti, in altri siti industriali, da ditte diverse da quella ternana. Poi è calato il silenzio. Potrebbe andare a finire così: alla All Foods verrà concessa una proroga e poi il servizio le verrà sfilato: «Per assegnarlo a chi pare a Lucia Morselli – ringhia Di Antonio – che dice tante belle parole, ma poi agisce senza tenere in nessun conto le condizioni dei lavoratori».

L’appello Prima di chiudere, Francesco Di Antonio si toglie un ultimo sasso, nemmeno troppo piccolo: «Se non riusciamo a difendere al meglio, come dovremmo, i lavoratori – dice – è certamente perché il periodo storico non ci aiuta e perché abbiamo di fronte delle controparti molto agguerrite, ma noi abbiamo le nostre colpe. La Fisascat, il mio sindacato, ma anche la Filcams Cgil e la Uiltucs Uil devono mettersi in testa che se non torniamo a collaborare con lealtà e convinzione, saremo sempre predenti. Dobbiamo comunicare di più tra di noi e cercare strategie comuni. Altrimenti non andremo lontano e a rimetterci sarà chi va a lavorare tutti i giorni».

 

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