Terni, ‘Seven to stand’: intercettazioni nulle

Il Riesame annulla nuovamente l’ordinanza di custodia cautelare. Confermati i gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo

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Il rimpallo fra il tribunale del Riesame di Perugia e Suprema Corte di Cassazione, per ciò che attiene gli arresti di quattro delle sei persone coinvolte nell’indagine ‘Seven to stand’ della squadra Mobile di Terni – incentrata su una presunta truffa ai danni di decine di pazienti affetti da artrite reumatoide e sclerosi multipla – si è concluso con l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare da parte del primo.

Ping pong giudiziario La decisione è emersa a seguito dell’udienza che si è tenuta nei giorni scorsi a Perugia, dopo che lo scorso febbraio la 2° sezione della Corte di Cassazione aveva a sua volta ‘bocciato’ la decisione con cui, nell’ottobre del 2016, il Riesame aveva annullato una prima volta l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Terni.

L’annullamento-bis del Riesame è relativo a quattro dei sei indagati: il medico Pierluigi Proietti, l’ingegnere biomedico Edoardo Romani, il farmacista Giovanni Domenico Petrini e il ‘factotum’ Claudio De Marco. Contestualmente i giudici di Perugia hanno anche dichiarato l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche effettuate in fase di indagine, per la nullità dei decreti di autorizzazione e di proroga per assenza di motivazione.

Gravi indizi di colpevolezza Di contro, per il Riesame sussistono nei confronti di tutti gli indagati – a partire dall’ideatore del metodo di cura, Fabrizio De Silvestri, ma anche la fisioterapista Annalisa Grasso – i gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ad esclusione dei reati di truffa per Giovanni Domenico Petrini, mai entrato in contatto con i pazienti.

L’avvocato Marco Gabriele

Nessun pericolo di reiterazione Infine, in merito alla decisione di annullare l’ordinanza di custodia cautelare, il giudici del Riesame, per tutti gli indagati, non rilevano alcun pericolo di reiterazione dei reati, anche perché il centro estetico ‘Forme di bellezza’ non è più operativo – e la società di gestione è stata posta in liquidazione – e, scrivono i giudici, «la totale mancanza di scientificità del metodo è stata disvelata anche all’opinione pubblica, sicché il meccanismo truffaldino predisposto dal De Silvestri non è più riproponibile».

L’avvocato Manlio Morcella

«Soddisfatti» Fra i legali difensori dei quattro ricorrenti figurano gli avvocati Manlio Morcella, Marco Gabriele, Enrico Paroncilli, Alberto Trinchi e Luca Patalini. In particolare gli avvocati Morcella e Gabriele – difensori del medico Pierluigi Proietti – si dichiarano «soddisfatti perché anche in questa ulteriore udienza il tribunale del Riesame ha accolto le argomentazione difensive, ribadendo una decisione già assunta in passato e contro cui la procura aveva presentato ricorso per Cassazione».

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