Terni si interroga: «Quale carità futura?»

Sabato in un convegno la Chiesa è stata chiamata a verificare il cammino percorso e rinnovare l’azione pastorale, adattandola ai bisogni e alla situazione odierna

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‘Quale carità per gli anni 2020 nella diocesi di Terni-Narni-Amelia’: questo il titolo del secondo convegno sulla carità, che si è svolto sabato nella parrocchia di Sant’Antonio a Terni. A due anni dal precedente incontro diocesano, la chiesa locale è stata chiamata a verificare il cammino percorso e rinnovare l’azione pastorale, adattandola ai bisogni e alla situazione odierna. Un incontro che ha radunato il mondo vasto delle persone impegnate in ambito caritativo, dagli operatori e volontari della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali, ai gruppi e movimenti e associazioni di volontariato.

La crisi economica «In questi due anni sono cambiate alcune cose importanti nel comprensorio ternano e nello scenario economico politico – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana, Ideale Piantoni – per cui sentivamo il bisogno di una verifica della situazione e cercare un orientamento per il futuro. La mia sensazione di inversione di rotta tra povertà extra comunitarie e povertà italiane ha trovato reale riscontro nel quotidiano. Alcune misure ministeriali e regionali come il Sia o l’aiuto alle neo maternità, hanno, di fatto, diminuito le domande di aiuto delle famiglie numerose e con maternità, notoriamente extracomunitarie; di contro, il prolungarsi della crisi economica, ancora grave nel nostro territorio, ha accentuato i problemi dei nuclei italiani: affitti, sanità, problemi legali, crisi famigliari e altro».

L’INTERVISTA AD IDEALE PIANTONI – IL VIDEO

Interrogarsi Per Piantoni era perciò doveroso «interrogarsi tra associazioni caritative ecclesiali socio-assistenziali ed istituzioni per fare il punto del presente e volgere, tutti insieme, uno sguardo verso il futuro, non dimenticando le linee guida della Caritas nazionale, per affrontare insieme i vari problemi e individuare percorsi possibili da seguire nei prossimi anni. Oltre la rete di comunione interparrocchiale, su cui stiamo lavorando da tempo, era doveroso cercare una rete di solidarietà con i servizi sociali dei vari Comuni, ed il Comune di Terni è quello che maggiormente ci è vicino».

 

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