Polo nautico Piediluco, CCP vs Comune al Tar

Lite su sicurezza, abbattimento alberi e manutenzione: il Circolo Canottieri Piediluco ha impugnato un’ordinanza estiva di Latini. Nodo tecnico sulla convenzione

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di S.F.

Una convenzione che regola i rapporti tra le parti, un’ordinanza del 9 luglio legata ad interventi urgenti di messa in sicurezza del centro nautico ‘Paolo d’Aloja’, l’abbattimento di alberi e la manutenzione straordinaria dell’area. Sono gli ‘ingredienti’ che hanno portato l’Asd Circolo Canottieri Piediluco del presidente Fabrizio di Patrizi a depositare un ricorso al Tar Umbria contro il Comune di Terni: c’è divergenza su come si deve agire e dunque a decidere martedì mattina a Perugia sarà il tribunale amministrativo con un giudizio cautelare. Poi si vedrà.

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Il controllo e la nascita del problema

Il ricorso è stato depositato il 22 ottobre ma riguarda un fatto accaduto in estate, a luglio. Succede che i carabinieri forestali di Terni controllano l’area in questione e sanciscono la pericolosità – già in precedenza si erano verificati guai del genere – di tre piante di salice bianco: sono di circa 70 centimetri di diametro, «ultramature, con segni evidenti di carie del legno causata da pregresse potature e con presenza di insetti xilofagi». In sostanza fu certificato l’elevato rischio di caduta di branchie principali e secondarie in una zona «molto frequentata dai clienti del bar e del centro canottieri». Nulla di clamoroso, già accaduto in altri luoghi del ternano. Il nodo è un altro.

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Ricorso del CCP

La manutenzione, a chi tocca?

Il Comune ordina dunque l’abbattimento a carico del Circolo Canottieri Piediluco sulla base di una vecchia convenzione – scadenza originaria al 12 ottobre 2024, fu fatta quando c’era ancora l’Azienda di promozione turistica e firmata dall’allora presidente Giovanni Armeni e la direttrice dell’Apt Valentina Paparelli – con tanto di reimpianto di nuove alberatura entro il 31 dicembre 2019. Questione lineare su due piedi. Non per l’associazione sportiva dilettantistica però che, basandosi appunto sul documento esistente, sottolinea che la manutenzione di questo tipo, ovvero straordinaria, spetterebbe al Comune. Per palazzo Spada è il CCP a doversene fare carico.

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Troppa responsabilità

In realtà il nocciolo – il legale che difende la società è Giovanni Ranalli, coadiuvato dal segretario CCP Francesco Di Bella – è un altro, la troppa responsabilità. Dovendo svolgere anche la manutenzione straordinaria, il Circolo Canottieri Piediluco si trova di fatto a dover occuparsi dell’intero parco con costi annessi: una soluzione che in linea di massima non ‘affascina’ più di tanto. In tal senso era stato sollecitato il Comune più volte per interventi sugli alberi a rischio, poi l’epilogo con l’ordinanza a firma del sindaco Leonardo Latini: martedì mattina se ne parlerà e un primo responso cautelare è atteso nelle ore successive.

L’articolo 2 della convenzione

Andando a leggere il documento sul quale entrambi si espongono, spicca l’articolo 2: «L’Apt dell’Umbria – post soppressione è il Comune ad essere subentrato a livello contrattuale negli accordi con la Fic per il centro – si impegna a garantire la manutenzione straordinaria delle strutture, servizi, impianti e del verde, in compartecipazione con la Provincia di Terni e il Comune previa definizione di un’apposita convenzione». Nel 9 invece si legge che il «Circolo si impegna a sostenere l’ordinaria manutenzione delle strutture del centro ed alla pulizia dello stesso». Ecco, lato palazzo Spada viene fatto notare invece una certa ‘pigrizia’ della società nel manutentare l’area, da tempo. Palla in mano ai magistrati amministrativi.

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