Terni, perizia Telfer: un imprevisto al giorno

Aggiornata la perizia tecnico-amministrativa legata all’operazione di fine settembre: peso di 140 tonnellate, 17 in più rispetto alla stima. Quadro economico aumentato del 14%

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di S.F.

«Il peso complessivo della struttura è stato misurato poi al termine dei lavori di smontaggio rivelando un valore di 140 tonnellate contro quello di 123 stimato in via teorica. Nonostante i vari fattori di incremento del peso, lo stesso è risultato superiore a quello stimato soltanto del 14% circa. Le modifiche introdotte nel corso dell’esecuzione dei lavori sono state determinate da circostanze impreviste ed imprevedibili per la stazione appaltante in via preventiva». Sono alcuni dei passaggi con il quale la giunta comunale, in un atto specifico, ha aggiornato la perizia tecnico-amministrativa dei lavori per lo smontaggio della passerella Telfer a Papigno e il relativo finanziamento. Il quadro economico complessivo è aumentato di 30 mila euro, toccando quota 305 mila. Numerosi gli imprevisti, tra i quali spicca la contaminazione superficiale del fiume Nera.

LA PERIZIA COMPLETA AGGIORNATA DOPO GLI IMPREVISTI: IL DOCUMENTO

17 tonnellate di differenza, le motivazioni

Passerella Telfer a terra

Durante – era fine settembre – le operazioni preparatorie allo smontaggio non è andato tutto liscio. Tra gli errori c’è la stima del peso della passerella, dovuto a quattro motivazioni: «La struttura smontata – viene specificato – ha rivelato in corrispondenza delle zone di appoggio robusti elementi di irrigidimento terminali non rilevati e non rilevabili nel 2009 in quanto interni agli inagibili fabbricati di estremitit della passerella, tali da non poter essere direttamente ispezionati dal personale impiegato nel rilievo; le numerose piastre di coprigiunto di cui la struttura e dotata, non direttamente rilevate ma oggetto di stima forfetaria sulla base di percentuali valide per struttura del tipo in oggetto, hanno rivelato spessori molto elevati e superiori ai valori ordinariamcnte utilizzati; le numerose tubazioni di piccolo e medio diametro portate dalla passerella e gli elementi di supporto della tubazioni, che anch’esse non fu possibile rendere oggetto di puntuale specifico rilievo sia per la loro ubicazione sia per la loro numerosità, hanno rivelato spessori spesso e tali da contribuirc in maniera non trascurabile all’aumento del peso complessivo del manufatto; la presenza di piastre di imbottitura in corrispondenza dei nodi della struttura in metallo malleabile (presumibilmente piombo) che si sono evidenziate soltanto all’atto del sezionamento».

L’ESBORSO A FAVORE DI FRANCESCO ANSUINI

I costi, la supergru e i tre giorni in più

La supergru da 500 tonnellate

Le varie modifiche hanno fatto aumentare l’esborso economico: «Preso atto degli imprevisti descritti ed – viene puntualizzato – in particolar modo della necessità di ricorrere all’impiego di una gru di maggiore portata resasi evidente in data 29 settembre 2018, è stato inviato un aggiornamento della perizia giustiticativa dei costi che teneva conto anche della necessità dell’impicgo della ulteriore gru da 500 tonnellate per effettuare lo smontaggio in condizioni di sicurezza e dell’uso di mezzi e maestranze gia presenti in cantiere per tre giornate lavorative ulteriori rispetto a quelle che sarebbero state necessarie se non si fossero manifestati gli elencati imprevisti. La copertura finanziaria della maggiore spesa di 30 mila euro può essere assicurata attraverso il mutuo già contratto all’atto dell’approvazione dell’originario progetto di smontaggio; l’aumento del prezzo non eccede del 50% il valore del contratto iniziale e le modifiche, pertanto, rispettano tutte le condizioni stabilite dall’articolo 106 comma 1 lettera c e comma 7 del decreto legislativo 50 del 2016».

LO SMONTAGGIO E LA RIAPERTURA DELLA STRADA

Gli imprevisti, uno per giorno: sversamento e contaminazione superficiale del Nera

L’ingegnere Francesco Ansuini

Al di là del peso, ci sono state altre complicazioni. Il 27 settembre, durante i tagli di sezionamento delle tubazioni, si è verificato «un imprevisto episodio di sversamento di olio idraulico residuo contenuto in una sacca formatasi in uno dei detti tubi, non preventivamente ipotizzabile in quanto le tubazioni risultavano aperte alle estremità». Il giorno successivo invece si è verificato un «episodio analogo, che ha causato la contaminazione superficiale delle acque del fiume Nera e ha quindi richiest un immediato intervento di rimozione delle sostanze inquinanti nel bacino antistante lo sbarramento Erg». Doppio problema il 28: «Dopo l’ultimazione dei lavori di rimozione dei materiali circostanti gli apparecchi di appoggio della passerella dal lato in riva sinistra del fiume Nera, è stato constatato che gli appoggi, teoricamente scorrevoli su rulli, erano di fatto bloccati oltre che allo scorrimento anche al sollevamento». Più di qualche valutazione sbagliata.

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