Spari al carabiniere: il dominicano ‘sballato’ di droga

Il 33enne aveva assunto un mix di anfetamine, coca e cannabis. A Terni da un anno, lavora come operaio saltuario e risulta residente ad Avezzano. Lunedì interrogatorio

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È un noto tossicodipendente e venerdì aveva nel sangue residui di anfetamina, cocaina e cannabinoidi, il dominicano di 33 anni che, a Terni, durante una colluttazione con le forze dell’ordine, ha ferito il carabiniere del Nucleo operativo radiomobile: le analisi tossicologiche svolte all’ospedale Santa Maria sono sul tavolo del sostituto procuratore Marco Stramaglia, che lo ha arrestato con le accuse di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Lunedì mattina è previsto l’interrogatorio nel carcere di vocabolo Sabbione.

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I soccorsi

Chi è, operaio saltuario in ditta Maratta

Jose Miguel R.S. ha trascorso la prima notte nel carcere di Sabbione, dopo essere stato trattenuto per qualche ora al nosocomio. Ci ha messo un po’ a smaltire la ‘botta’, di certo ci vorrà più tempo per riprendersi al militare ferito, Mario Palleschi, operato ad un piede dai chirurghi ortopedici del Santa Maria per estrarre l’ogiva di uno dei due proiettili che lo hanno raggiunto. Rimane ricoverato in osservazione – ma potrebbe uscire già nelle prossime ore – la prognosi è di un mese. Quanto al dominicano, visto il suo stato di alterazione venerdì pomeriggio gli investigatori non hanno potuto ascoltarlo. Di lui si sa che è regolare in Italia, dove è arrivato una quindicina di anni fa per ricongiungersi con i familiari, che risulta risiedere in Abruzzo, ad Avezzano (L’Aquila), ma che si trova a Terni da circa un anno, dove insieme alla fidanzata ha raggiunto alcuni conoscenti e lavora come operaio saltuario in una ditta di Maratta. Ha qualche precedente per guida in stato di ebbrezza e spaccio, era dunque conosciuto nel mondo della tossicodipendenza. L’uomo sarà difeso dall’avvocato Maurizio Cecconelli del foro di Terni.

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I pericoli e il proiettile sull’auto

Di certo la sua furia poteva avere conseguenze ben più gravi, non solo per le forze dell’ordine che hanno cercato di bloccarlo – dapprima la volante della polizia che lo ha fermato per un controllo, poi i colleghi in borghese della Digos e infine la pattuglia del Nor di cui fa parte Palleschi -, ma anche per tutti i passanti che in quel momento si trovavano a piedi o in auto a transitare tra via Curio Dentato e via Eugenio Chiesa. Lo dimostra il fatto che un paio di pallottole (partite da una pistola di servizio di un poliziotto di cui è riuscito ad impossessarsi il dominicano e quindi con una maggiore capacità di rimbalzo) sono finite a diversi metri di distanza, una su un’auto parcheggiata all’angolo di via Porta Spoletina, l’altra su un vetro di un negozio sulla stessa via. Nessuno poteva immaginare che quel giovane arrivato sul posto in sella ad una bici poteva trasformarsi in un pericolo simile.

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