Terni, spento il rogo: rientrano primi sfollati

La pioggia all’alba di sabato ha contribuito a chiudere il capitolo-incendio. Restano i disagi: prime decisione dalla riunione del Coc

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Tornano a casa. I primi 35 nuclei familiari – quelli della zona di Fontana della Mandorla e Strada Colli della Rocca – nella giornata di sabato potranno fare rientro nelle proprie abitazioni. La decisione, seguita dall’ordinanza del sindaco Leopoldo Di Girolamo, è stata presa nella mattinata nel corso del vertice che si è tenuto al Coc allestito nella struttura comunale di via Puglie. Permane, invece, il divieto di rientro per gli altri nuclei sfollati nei giorni scorsi da Rocca San Zenone.

Il drone Tra sabato e domenica è previsto un doppio passaggio di un drone, al quale è affidato il compito di effettuare riprese filmate dell’intero costone interessato dall’incendio: dalla visione delle immagini si riuscirà a stabilire l’entità dei danni provocati dalle fiamme e stilare un piano di interventi per la messa in sicurezza.

Temporale opportuno La pioggia caduta all’alba di sabato ha contributo a chiudere definitivamente il capitolo-incendio, dopo che per oltre quattro giorni – fra alti e bassi – la montagna compresa fra Rocca San Zenone e Fontana della Mandorla, a Terni, ha bruciato ininterrottamente, con danni consistenti per il patrimonio naturale e pesanti disagi per i cittadini sfollati e per quelli – in particolare della Valserra – quasi isolati fra collegamenti stradali sospesi e telefoni in tilt.

LA ROCCA SALVATA DAI VIGILI DEL FUOCO – LE IMMAGINI

Verso la normalità Pioggia che, peraltro, se da un lato veniva invocata un po’ da tutti, dall’altro era stata anche un po’ temuta (PARLA IL COMANDANTE DEI VIGILI DEL FUOCO – VIDEO) per le possibili conseguenze in termini di smottamenti e caduta di massi e piante dalle pendici aggredite dal fuoco. 

LE IMMAGINI DELL’INCENDIO

Disagi continuano Improbabile, comunque, che tutti possano rientrare nelle proprie case, visto che sulla frazione di Rocca San Zenone andranno prima effettuate verifiche di sicurezza sulla stabilità del costone roccioso alle spalle del paese. Stesso discorso per la strada provinciale della Valserra, dove la Provincia di Terni – in carenza di fondi – ha avviato le prime operazioni di bonifica.

Le proteste Da parte di molti residenti, uno di loro se ne è fatto portavoce con umbriaOn, si protesta per «il disagio che sta vivendo la popolazione dei borghi della Valserra: dopo una settimana di assenza dei telefoni che sono stati ripristinati solo venerdì, dobbiamo comunque sobbarcarci un viaggio per andare al lavoro di circa cinquanta chilometri solo andata su delle strade ridotte malissimo e non fanno nemmeno passare il furgoncino del pane che è un bene di prima necessità, costringendolo a fare tutto il giro come se fosse uno qualunque. Abbiamo richiesto il ripristino di almeno due fermate al giorno che consentano a chiunque senza patente di andare a Terni con il treno, ma ancora non si sa nulla. Il trasporto pubblico non passa più. Abbiamo una gestione rifiuti che è al limite del grottesco con ritiri di carta plastica e indifferenziato ogni 15 giorni e la popolazione, che in questo periodo si incrementa con i proprietari delle seconde case, è al limite della disperazione e tutto ciò per un tratto di strada di nemmeno due chilometri che dicono a rischio caduta massi quando tutto l’anno lungo la provinciale dobbiamo fare lo slalom per schivarli».

Riapertura parziale? E proprio la questione della strada provinciale 67 Valserra è stata affrontata nella riunione del Coc di sabato mattina, per valutare eventuali aperture temporanee e parziali al transito dei mezzi di servizio – come quelli per la raccolta dei rifiuti – e di altri deputati a consegnare ai residenti beni di prima necessità ed alimenti. Qualsiasi valutazione è stata però rinviata all’analisi dello stato dei terreni arsi, e quindi delle immagini che verranno registrate dai droni. Ancora meno certezze, invece, sui tempi di rientro dei residenti di Rocca San Zenone: nessuno si sbilancia, ma potrebbero essere tutt’altro che brevi. Nelle prossime ore, inoltre, verrà distribuito un questionario per la popolazione residente nella Valserra per meglio valutare l’interesse – vista la chiusura parziale della strada Provinciale – all’utilizzo del trasporto ferroviario e quindi alla riapertura della stazione di Giuncano.

Aggiornamenti a seguire

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